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feb 08

Sadside project – Winter Whales War

a cura di Christian Panzano

Come accordare i neuroni della mente per sentirsi ripagati, protetti o per ergersi con coraggio come esseri umani? In questi anni, più di prima, ognuno di noi si formula in testa questa domanda. Chi rischia di calarsi nei propri affari, può dissipare ogni cosa anche per sempre in un traforo senza via d’uscita. Chi invece si instrada per le carreggiate meno battute o si inerpica per una salita più ostica del solito, potrebbe trovare uno spiraglio accettabile, un senso almeno parziale delle cose vissute. L’amore, il tiepido suono di una chitarra, magari l’ hammond come l’avrebbe usato un John Lord. Tanto folk da sprigionare sapori, fumi e odori di gente in festa. Tanto rock da scomodare i più grandi, veramente i più grandi. Ladies and gentleman, i Sadside project. Sono due romani, Gianluca Danaro e Domenico Migliaccio che per l’occasione si sono circondati di amici noti nell’ambiente (Roberta Sammarelli, Adriano Viterbini ecc…) per tirar fuori un album di 10 tracce come questo meraviglioso Winter whales war. Mi piacerebbe conoscerli questi due ragazzi e chiederli di quanta musica si sono circondati negli anni e ancora quanta ne hanno in testa da produrre perchè quest’album è testamento di leggende musicali, epiche difformi, suoni robusti che poi diventano surreali come la persistenza della memoria di Dalì. Per niente un cut up, assolutamente meraviglioso e straordinariamente ben fatto.
The same old story è la traccia spacca muscoli, tra Monochrome Set e Bob Mould. Voce in retroguardia, mediana. Senza nulla di particolarmente inedito, comunque un grande pezzo. My favourite color è Mumford & Sons. Potrebbe tranquillamente passare in radio e tutti la prenderebbero per una traccia del trio londinese. Sentite il caldo sviscerare alla Pogues di Fairytale of New York. 1959, un lento alla Starlighters di Marvin Barry, che rincara la dose diventando subito Link Wray e boogie da strapazzo morbido. In this is halloween, i Monochrome ritornano, ma solo per la fatidica domanda “dolcetto o scherzetto?” e poi vanno via. Fanno capolino chitarre alla Johnny Winter e voci disperate. Un blues alla Nick Cave, ma senza Cave. In Edward teach also known as bleackbird ritornano i Pogues sulla fascia destra, verticalizzando per i Green Day sulla sinistra con Kirsty MacCall sempre a seguire l’azione. Divertimento puro che diventa stoner. Non è facile passare da tutti questi generi in una sola canzone, ma loro ce la fanno. È un grande rockabilly in festa. Nothing to lose blues è appunto rock blues puro, graffiante, colorato, insozzato. Anche questa già sentita, sembrano i Black Keys. Dal vivo però prometterebbe goliardia. Poi l’hammond a intervallare che trasforma il pezzo in un utopistico John Mayall trio con Clapton in a solo e Steve Albini alla ritmica. Poi è il turno di Hold fast e c’era da chiedersi se i Monochrome Set se ne fossero andati o meno. In realtà fanno capolino di tanto in tanto, ma mai soli sia ben chiaro.
Molly potrebbe essere un pezzo dei Pearl Jam periodo No code. Sloop Johnny b un radio listening e clash folk coverizzato splendidamente. Versione Brian Wilson feat Johnny Cash e via andante come il cacio sui maccheroni o come un bel piatto si spaghetti alla gricia.
Winter whales war è un poet folk, come solo Van Morrison o Harry Nilsson avrebbero saputo fare. Bello l’uso di riverberi, elettroniche per allungare i suoni, come se le corde arpeggiate sprigionassero aria divina e riecheggiassero di puro sentimento. Cari Sadside, non andate via, rimanete a riecheggiare nelle mie orecchie, almeno fino a domani.

Anno 2013
Label: Bomba

Tracklist

1-The same old story
2-My favourite color
3-1959(the last prom)
4-This is halloween
5-Edward teach aslo known as bleackbird
6-Nothing to loose blues
7-Hold fast
8- Molly
9-Sloop johnny b
10-Winter whales war

1 commento

1 ping

  1. lilloooo

    magari prima di pubblicarli fateli correggere gli articoli, cazzo la grammatica eddai

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