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set 16

Joss Stone – Water For Your Soul

11999943_1173650885983683_723906663_n-2Giunta al settimo album – compresi due di cover – Joss Stone sembra ancora non aver ben chiara quale possa essere la natura della sua musica: dotata di una voce unica nel panorama musicale attuale, tanto da aver ottenuto paragoni con Janis Joplin e Aretha Franklin, la sua carriera – complici anche i pessimi rapporti con l’ex major EMI – è stata un continuo altalenarsi di buoni album e lavori scarsi, privi di personalità. Purtroppo il nuovo Water For Your Soul rientra in questa seconda categoria: con la collaborazione, fra gli altri, di Damian Marley, conosciuto durante le sessioni del gruppo SuperHeavy, la nuova strada intrapresa dall’artista inglese è il reggae. Se non fosse che dal soul Joss sia già passata al pop e all’R&B, per poi divenire la nuova Tina Turner e, infine, tornare fiaccamente alle cover soul con il recente The Soul Sessions Vol. 2: alla sua settima fatica, sembra come brancolare nel buio, interpretando una serie di brani da “world music” scialbi e scontati,  senza neppure la convinzione vocale del passato.

Prendiamo, ad esempio, il quartetto UnderworldMolly TownHarry’s Symphony e Clean Water: poste quasi tutte di seguito l’una all’altra sono indistinguibili nel loro reggae da spiaggia che vira spesso verso ritornelli pop. Non va meglio neppure con il resto: l’impegnata The Answer si muove su percussioni sincopate senza capo né coda, le sfumature soul alla LP1 di This Ain’t Love sono poco convincenti e sbiadite, così come il funk-hip hop simil Nas(con tanto di coro di bambini) di Star o la latineggiante e inascoltabile Let Me Breathe, che richiama l’ultimoSantana, con il quale la Stone aveva collaborato in Cry Baby Cry. La calda Cut The Line o la convincente Wake Up non possono reggere sulle proprie spalle il peso di un intero album: Water For Your Soul si candida a essere musica da aperitivo – tardivo – in riva al mare e a cadere nel dimenticatoio non appena finita l’estate.

Label: Stone’d/Membran (Sony Music)
Anno: 2015
Genere: reggae, R&B, pop

Track list

01 – Love Me
02 – This Ain’t Love
03 – Stuck On You
04 – Star
05 – Let Me Breathe
06 – Cut The Line
07 – Wake Up
08 – Way Oh
09 – Underworld
10 – Molly Town
11 – Sensimilla
12 – Harry’s Symphony
13 – Clean Water
14 – The Answer

1 commento

  1. Mario Ruggieri

    Opinioni tue! Ritengo che proprio la sua voce unica (e in questo concordo) e il modo con cui si esprime con tale prezioso strumento, uniti con la sua personalità riescano a dare nobiltà a qualsiasi sua interpretazione. Joss Stone va ascoltata da CD, ma va anche vista nelle sue esibizioni live, dove con la sua spettacolare presenza scenica riesce a coinvolgere il pubblico, “reinterpretando” (e non semplicemente eseguendo) i brani del suo repertorio e, cosa rara nell’attuale panorama mondiale, senza volgarità e senza sbattere il posteriore in faccia al pubblico.
    Non è poi vero che “brancola nel buio e non ha ben chiara la natura della sua musica”: lei ama “tutta la musica” e non un solo genere. Ha apertamente dichiarato che nel suo tour mondiale vuole accostarsi a tutti i generi e assimilare tutte le influenze musicali dei luoghi che visita, come una studiosa spinta dal desiderio di “imparare”, e in questo suo viaggio vuole rendere partecipe il suo pubblico.
    Personalmente io considero ogni sua interpretazione come un’occasione per ascoltare la sua voce e apprezzo moltissimo il suo desiderio di sperimentare e di rinnovarsi, cosa che pochi artisti osano fare.
    Come credo sia evidente sono un grande fan di Joss Stone, ma ritengo anche di non aver perso obiettività.
    Grazie per l’attenzione.

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