Il trio di musicisti fiorentini Francesco Canavese, chitarra elettrica, Filippo Pedol contrabbasso e basso elettrico e Stefano Rapicavoli batteria sono il nucleo da cui è partita l´idea di fondare il gruppo Mux insieme alla ricerca di partner adatti, nel nostro caso tre fra i connazionali più creativi del momento: Pasquale Mirra al vibrafono, Achille Succi al sax alto, al clarinetto basso e ad flauto e la cantante Gaia Mattiuzzi, che interviene su quattro brani, My Favorite Things, Quizás, Quizás, Quizás, Afrobeguine ed il finale Amara terra mia. È un disco un pò fuori dall’ordinario, da mettere nella categoria del mainstream, se proprio lo si vuole classificare, ma è un mainstream fatto a modo proprio, come si può anche intuire dando uno sguardo alla biografia ed alle incisioni dei protagonisti, da Succi, dolphyano in grande evidenza, a Rapicavoli ed agli altri. Le composizioni scelte sono piuttosto eteogenee come provenienza, dagi standard più noti al blues alla canzone italiana Amara terra mia di Domenico Modugno alla musica sudamericana, oltre a tre deliziose composizioni di Rapicavoli. Nonostante tutto la band appare molto compatta, illuminata dagi assoli brillanti al sax alto di Succi e dalla bella sonorità del vibrafonista, insieme ad un ritmica in cui a volte il basso elettrico, come su Moonlight Serenade di Glenn Miller assume un ruolo importante proiettando il famoso standard nel futuro insieme alla chitarra elettrica acida di Canavese. È uno dei momenti migliori della band, decisamente creativa e ricca di idee. Anche la famosissima My Favorite Things viene travisata e resa piuttosto originale, sia per l´intervento del sax alto che per quello della cantante Gaia Mattiuzzi. Anche Quizás, Quizás, Quizás di Osvaldo Farrés altro famoso brano della musica sudamericana viene sottoposto ad un trattamento rivitalizzante, moderno e affascinante, qui c´è un prezioso assolo al contrabbasso suonato con l´archetto di Filippo Pedol. Afrobeguine è del batterista, sono molto belli l´assolo di Succi al flauto ed i vocalizzi della Mattiuzzi, ne spunta un sound che mette insieme l’Africa con i suoi ritmi ed i modernismi rappresentati dalla chitarra elettrica e da una marimba inquieta che va in assolo verso la fine del brano. Il blues dedicato al Viale Redi ci porta di nuovo lontano, dispersi da qualche parte negli USA. La chitarra elettrica si esibisce con un sound molto particolare, e lo stesso vale per Succi ed il suo sax alto. Qualunque cosa si trovino ad affrontare i sei musicisti riescono ad imporre il loro marchio di fabbrica senza farsi fagocitare nel tritatoio del già sentito. Disco che si fa (ri)ascoltare con piacere.
Genere: jazz
Label: Dodicilune Records
Anno 2015
Tracklist
01. Mexican Dance
02. Moonlight Serenade
03. My Favorite Things
04. Quizás, Quizás, Quizás
05. Afrobeguine
06. Viale Redi Blues
07. No More My Land
08. Amara terra mia
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