Il nuovo disco in solo di Massimo Barbiero ha un titolo dai molti significati. Almeno quattro, a quanto scrive Wikipedia, dal campione di scacchi estone Paul Keres, ad una tribù indiana del Nordamerica alla tanta amata mitologia greca che ha trovato spazio nei titoli dei suoi dischi precedenti. Utilizza molti strumenti strumenti, dalla classica batteria a percussioni di origine etnica garrhand, bodram, comet bell, wawedrums ed il risultato è vario e accattivante. Insieme ai ritmi arrivano le melodie così che la musica acquista un corpo fatto di dialogo, di invenzioni che spuntano quasi da una voce. Pure le corde, su “Baccanale” colpite con dolcezza, ridanno una melodia fra l´ancestrale ed il moderno. Dai tamburi spuntano emozioni, sembra quasi che abbia trovato il modo di esprimerle da solo tirando fuori emozioni nascoste e che in gruppo non riuscivano ad avere spazio.
Non sono soltanto assoli di batteria (“Phobos” ne è un bell´esempio), c`è un pò di tutto, meditato, elaborato con pazienza e quel senso per la scoperta di sè che rende l´artista tale, quasi vulnerabile mentre il suono occupa lo spazio ad esprimere il particolare, l´originalitá, il mondo interiore che va ad incontrare l´altro. Il mondo delle percussioni è per lui un mezzo per tirare fuori il lato oscuro delle proprie ossessioni, musicali e non. Ne spunta un arazzo di suoni che ha personalità e spessore, con tanti colori a disposizioni a comporre un ritratto dai contorni imprecisi, sfocati, ma che in quanto tale ha qualcosa di proprio da affermare.
http://www.massimobarbiero.com
01. La gabbia
02. Baccanale
03. Onde
04. Keres
05. Corale pagano
a) la danza
b) la festa
c) il matrimonio
d) la nascita
06. Canto di Ismene
07. Riflessi
08. Phobos
09. Ice Hells bells
10. Narciso
11. Le rocce
12. Rituale
13. Andromata
14. Cristalli
15. Palingenesi
1 commento
Antonio
6 novembre 2011 a 18:08 (UTC 1)
Ritengo sia geniale riuscire ad esprimere emozioni con il solo utilizzo di percussioni, ma è altrettanto da lodare la capacità di riuscire a trasmettere queste emozioni e di farle percepire e vivere all’ascoltatore.