La quattordicesima incisione da leader del chitarrista Doug McDonald mostra la grande professionalità ed il gradimento del pubblico americano (ma non solo) per questo musicista che fin dal suo assolo su A Beautiful Friendship che apre l’album si presenta come uno dei più interessanti rappresentanti del genere mainstream. Il quartetto, di solito in giro per la West Coast, ha un bel sound collettivo ed è completato da Kim Richmond al sax alto ed al flauto su I Want It che chiude l’album, Harvey Newmark al contrabbasso e Paul Kreibich alla batteria. Ovviamente c’è tanto swing, ma non solo, i quattro ascoltano anche le cose più moderne e qua e là lo fanno notare nel modo in cui presentano le composizioni del leader, ben sei, ed i restanti quattro standard. Malapropisms è un walzer, ma con armonie insolite, cosí come E Spot, in scaletta dopo il famoso If You Could See Me Now di Tadd Dameron, insomma la tradizione e approcci più moderni come quelli indicati dai musicisti che hanno scoperto la modalità negli anni ’60 vanno a braccetto senza fratture di sorta. Gli assoli al sax alto di Richmond sono arricchiti da un suono caloroso ed legante al tempo stesso. Il leader è un fuoriclasse che a metà del disco si ritaglia uno spazio in solitudine eseguendo The Things We Did Last Summer. A rendere il disco ancora più gradevole è la masterizzazione presso i famosi studi Capitol.
Genere: mainstream jazz
Label: Autoprodotto
Anno 2019
Tracklist
01. A Beautiful Friendship
02. Malapropisms
03. San Raphael
04. Lakeside Drive
05. If You Could See Me Now
06. E Spot
07. The Things We Did Last Summer
08. Girasol
09. Tenderly
10. I Want It
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