Il padre Tommy “The Hat” Voorhees a cui è dedicato il disco, ed il nonno della cantante Gretje Angell erano dei batteristi, una musicalità che sembra stata ereditata dalla cantante, con una bella voce sensuale, quasi intima, che ad ogni canzone sembra raccontare qualcosa di proprio, sia quando accompagnata da un combo, sia quando, su Deep in a Dream è accompagnata da un’orchestra classica di sessanta elementi, oppure dalla chitarra di Dori Amarilio. Si tratta di un disco compatto, poco più di trentasei minuti di musica, ma molto intenso, perfetto in ogni aspetto, senza che ci sia qualche nota lontanamente fuoriposto. C’è qualcosa di magico nella sua musica che ricorda cantanti come Helen Merrill o Karin Krog per il modo in cui porge le storie o con cui interagisce con gli altri musicisti, un aspetto che viene fuori anche in arrangiamenti originali di brani famosi come One Note Samba. Di certo è una cantante che non passa inosservata, cui si augura una carriera a livello internazionale, dalla grande personalità e “coolness” innata, che aspettava solo questo disco per rivelarsi al grosso pubblico.
Genere: vocal jazz
Label: Autoprodotto
Year: 2019
Tracklist
01. Love Is Here to Stay
02. I’m Old Fashioned
03. Fever
04. Deep in a Dream
05. Berimbau
06. Do Nothing ‘Til You Hear from Me
07. One Note Samba
08. Tea for Two
09. Them There Eyes
1 commento
Gretje Angell
22 agosto 2019 a 21:35 (UTC 1)
Ciao Vittorio!!
Dio mio, grazie MILLE per i tuoi complimenti fantastici, la tua rivista meravigliosa, e, più importantamente, per prendono il tempo di ascoltare mio album. Per me, significa moltissimo.
Tante grazie,
Gretje :^)