Il quartetto svizzero che si è dato il nome di Bloom Effect è costituito da musicisti con una lunga esperienza alle spalle, sia come insegnanti che come improvvisatori, qui sono alle prese con un jazz moderno ed originale, fuori dagli schemi usuali. I quattro sono Jochen Baldesal sax tenore e soprano, Franz Hellmuller alla chitarra,
Patrick Sommer al contrabbasso e
Tony Renold alla batteria. Fin dall’inizio, Rabe isst Pasta, che tradotto significa il corvo mangia la pasta, emerge questa capacità di attirare l’ascoltatore con paesaggi sonori inusuali, sono otto minuti e mezzo che scorrono velocemente, che portano da qualche parte senza rendersene conto. Gli assoli dei musicisti sono ben incastrati nella struttura compositiva, su Slider è il sax soprano ad essere protagonista, molto intenso, qui Baldes mostra che la scelta di suonare questo strumento lo appassiona quanto il sax tenore. Sufi è molto etereo come atmosfere, gestite con precisione. LuLa si riferisce alla tratta ferroviaria Luzern-Lausanne, percorsa settimanalmente dal chitarrista. Le storie raccontate dal quartetto, quasi dei racconti sonori, si inanellano bene una dietro l’altra e lasciano con una positiva impressione chi ascolta e si lascia trasportare dalle idee della band.
Genere: modern jazz
Label: Leo Records
Anno 2021
Tracklist
01. Rabe isst Pasta
02. Herbst-Zeit-Lose
03. Noam
04. Slider
05. Sufi
06. The Way Out In
07. LuLa
08. Ambrosia
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