12 gennaio 2012, gli Spiritual Front presentano il nuovo video Odete (regia di Paola Rotasso), settima traccia del loro ultimo album Roma Rotten Casinò (Trisol – 2010). La location è il Qube, storico club multipiano della capitale, l’ingresso è free, il previsto pienone c’è. Trascorsi i minuti (05:41) del filmato rimango nell’impossibilità di esprimere un apprezzamento pieno e consapevole causa la non adatta qualità del maxi schermo del locale. Ad ogni modo la band capitolina prende lo stage ed inizia a suonare per gli affezionati, i nuovi fan e qualcuno passato di lì per caso. Lo scenario è caratterizzato da elementi stile America anni ’50 (vedi “serpentine” di micro lampadine che ornano l’asta del microfono e la batteria) e da un vecchio film d’autore in bianco e nero proiettato sulla retro facciata del palco. Il tutto reso ancor più suggestivo da vestiario, capigliature à la Teddy Boys dei 4 Spiritual e da qualche “elvisiana” posa del loro bravo frontman. Vengono eseguiti pezzi dell’ultimo sopracitato disco e di quel riuscitissimo Armageddon Gigolò del 2006 (Trisol / Audioglobe), che ben evidenzia le qualità della band romana e che la rende per questo riconosciuta a livello internazionale nell’ambito del cosiddetto “pop nichilista” (termine coniato dagli stessi Spiritual Front). Vecchi saloon, donne, calze a rete, reminiscenze country-western, whisky, sapori noir, tocchi di pulp e burlesque costituiscono lo sfaccettato universo umano ed artistico creato/rievocato dal leader (voce e chitarra) Simone “Hellvis” Salvatori, il “Casanova del dark-folk”, come lo ha soprannominato Tony Wakeford dei Sol Invictus. Il live fa presto a farsi coinvolgente tant’è che la musica finisce per materializzare i personaggi che ne sorregono l’immaginario. Sulle sensuali note di quella sorta di tango rielaborato di Bastard Angel, effettuando piccoli spostamenti tra la folla, mi ritrovo proprio dinanzi Grace Hall, regina del burlesque italiano. Non è l’effetto della suggestione dello spettacolo né del sempre in agguato drink di troppo. “Ciao…, sei Grace Hall?” “Si…, sono io”……. I brani, rispetto al disco, paiono più carichi di energia, e le appena percettibili imperfezioni rendono il tutto adorabilmente reale. Tra i pezzi che si susseguono mi piace nominare la mia preferita: I walk the deadline, ballatona epica e decadente, German Boys, cadenzata, delicata, romanticamente retrò e Slave, mitteleuropea e carica di ardore. Con le loro rotonde e ben architettate melodie i Nostri emozionano e producono un effetto anche “mentalmente visivo” a forti tinte nostalgiche. Il pubblico (forte la rappresentanza femminile) partecipa e applaude di gusto. Il tiro c’è, vi sono violini programmati a fare da aggraziato contorno ai ben equilibrati arrangiamenti e poco importa se creano qualche grattacapo tecnico che porta gioco forza il Salvatori ad eseguire due brani con l’ausilio di sola voce e chitarra. Ripristinata la strumentazione lo show prosegue sino agli acclamati bis finali.
In un’Italia dove la creatività autentica talvolta fa fatica ad essere riconosciuta, gli Spiritual Front si rivelano una realtà artistica di prim’ordine anche se risultano molto più concretamente valorizzati e richiesti oltreconfine dove vantano un seguito ragguardevole. Per questo 2012 una serie di date estere sono già belle e fissate. L’11 febbraio prossimo si esibiranno a Varsavia (Klub Progesja) dove verranno spalleggiati dagli Oniric (brillante formazione nostrana di ambito neo-folk noir). Talentuosi ragazzi italiani esportano prodezze in tempi di crisi e declassamenti da parte dell’Unione Europea.
gen 21
1 commento
simona
21 gennaio 2012 a 20:08 (UTC 1)
Peccato non aver potuto assistere al concerto/presentazione del nuovo video…
La band mi incuriosisce sempre molto dal vivo, seppur l’ultimo album ha un po’ disatteso le mie aspettative… ma si tratta pur sempre di un gran bello spettacolo