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set 13

Quartaumentata – Sirene e Naviganti

a cura di Ruggero Brizzi

Se c’è un termine in grado di contenere tutto il senso di una band come i Quartaumentata e del sesto lavoro discografico Sirene e Naviganti, quello è, senza dubbio, “Mediterraneo”. In mezzo alle terre, tra le culture fondamentali della civiltà umana, su un ponte sempre meno affollato, attraversato urlando e piangendo da uomini disperati e merci ottimiste. Mediterraneo di lune chiare, albe e tramonti, notte buie di paura e dolore, leggende, pirati, solitudini e sacrifici, lavoro duro e storiche invasioni. Come la Calabria, da dove partono e il mondo dove sbarcano. Come il dialetto e il jazz che si intrecciano perfettamente al suono affascinante di una taranatella raffinata, al fado portoghese, ai cori africani, al dialetto-americano di una sorprendente Ivana Spagna che affianca la band in Lady Canfora.  Un lavoro che per Paolo Sofia, Massimo Cusato, Peppe Platani e Salvatore Gullace, va oltre la maturità e si piazza di diritto nei classici della world music di casa Italia.
Da Ulisse all’amore (L’amuri), dalla società calabrese (A mamma di stupiti) agli immigrati in mezzo al mare (Stringimi), i Quartaumentata arrivano chiaramente al dunque e sin dalla traccia di apertura del disco, Omini di panza, scritta dal geniale Peppe Voltarelli (che ne canta anche la strofa iniziale) lasciano pochi spazi alle interpretazioni: “Io voglio vivere ancora, io voglio sentire ancora, io voglio scindere ancora”. Un brano (colonna sonora del film “Aspromonte”) che racconta uno spaccato di vita calabra e fotografa il mal’istinto di uomini di pancia, in mezzo ad altri uomini di testa che resistono, osservano e differenziano le cose. Un ritornello incessante che non esce dalla testa: Bum-bum-bum.
Come quello della seconda traccia, dove lo “stile quartaumentata”  viene prepotentemente fuori nella originalissima Carta Canta: una farsa ricorrente che sprigiona intensità e movimento ondeggiando sui violini di Saule Kilaite, straordinaria violinista lituana che con Dado Moroni, Eric Daniel, Margarida Guerriero e Michele Ascolese, completa un elenco di collaborazioni che aggiungono a questo disco il groove consacratorio, su tutti, con gli episodi Nessuno e Sirene e Naviganti.
Nel primo gli stacchi e le ripartenze sonore sono da brividi e  sono immaginabili quando si alternano tamburelli e percussioni, mandolini e chitarre elettriche, voci e cori, ma sono impensabili, straordinarie e folli quando osano la sperimentazione di qualcosa di assolutamente nuovo: l’organetto di Massimo Diano che si fonde con il Sax di Eric Daniel, per un risultato emozionante ed estraneo a qualsiasi tipo di tradizione. Sirene e Naviganti, brano che da il nome all’album, invece, è uno degli standard dei Quartaumentata, caratterizzato dall’allegria, dalla gioia e dai preziosismi di Dado Moroni che si inserisce con il suo pianoforte dove non ti aspetti e dà il piacevole tocco finale al brano scelto come singolo di questo nuovo disco.
In terra di tarantella, la novità c’era già da 15 anni e oggi si consacra con l’ennesimo straordinario lavoro, che continua a vedere oltre le sagre e le feste di paese, che non si adatta al pubblico facile, ma si pone come rappresentate della musica del Mediterraneo nel mondo, che, come i Quarta dicono nel brano A tarantella è comu o blues: “la tarantella è come il blues, alle volte sempre la stessa, è partita dalle viscere della terra e si allargata in mare…”. E poi jazz, grazie.

Label: Sony Classica, Sony
Anno: 2012

1.Omini di panza
2.Carta Canta
3.Lady Canfora
4.Pirati
5.Stringimi
6.Charlie
7.L’amuri
8.A mamma di stupiti
9.Nessuno
10.A tarantella è comu o bluss
11.Sirene e Naviganti
12.A casa a riba i mar

2 comments

  1. francesco

    concordo pienamente con la recensione, e ascoltare dal vivo i quartaumentata interpretare i brani di sirene e naviganti è stata un’emozione per la mente, il cuore,l’udito , è un volare in alto verso l’infinito sulle parole e le musiche di tutti i brani

  2. Domenico

    Una recensione esaustiva per tutto quello che effettivamente sono ormai da oltre 15 anni i Quartaumentata.
    Quest’album entra secondo me, a pieno titolo nella etno-world music, non solo per il respiro dialettale, ma anche e sopratutto per le “contaminazioni” musicali , grazie alle collaborazioni con tutto quel po pò di artisti(e che artisti!) che hanno dato il loro contributo alla riuscita del disco.Ah…da notare l’etichetta Sony Classic, che è certamente una garanzia.

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