Il mainstream italiano alla scoperta dell´America
10 & lode
Pian pianino si è arrivati al dieci, intendendo con questa cifra le incisioni da leader del sassofonista tenore Max Ionata. Un gran bel lavoro, ispirato dai coetanei americani, e cioè un jazz moderno, con le radici nella tradizione che sa essere ormai cosmopolita ed internazionale. Una musica che si ascolta da ambedue le sponde dell´Atlantico, viste le distanze ridotte grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, in cui si è sempre pronti a recepire cosa succede in termini di collaborazioni o pubblicazioni interessanti. A qualcosa l´internet servirà, se non si fosse capito…
A sostenere il bravo sassofonista c´è il trio intorno a Luca Mannutza al pianoforte con Nicola Muresu al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria. In tre brani – i primi due ed il penultilmo, si aggiunge Fabrizio Bosso a dare manforte.
Il quadro stilistico che il quartetto si è dato è ben chiaro e quel che ne spunta è un disco omogeneo, nonostante siano tutti lì a spartirsi le composizioni (con l´eccezione del batterista) cui si aggiunge Who Can I Turn To, canzone portata al successo di Broadway dopo l´interpretazione di Tony Bennett e ridata in versione jazzistica da Winton
Marsalis sul suo album di esordio. Una versione, quella di Ionata, resa con molta verve e spirito appropriato.
Un gruppo che fa mainstrema in modo cosí compatto non è cosa da tutti i giorni, così che il disco si fa ascoltare dall´inizio alla fine senza cedimenti, rivelando il mestiere dei musicisti e quello del produttore Matteo Pagano. Abituati a cose messe insieme in tutta fretta non può che fare piacere la professionalità dei protagonisti. Sono interpretazioni che hanno un loro calore ed una partecipazione emotiva che rende il genere ed il disco sempre attuali.
di Vittorio Lo Conte
Tracklist
- Astobard
- Coltrane Meet Evans
- La Talpa
- Turn Around
- What Can I Turn To
- Lode 4 Joe
- L´Altalena
- Attila (Lease)
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