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mag 31

Rainfall: frames of a new era

Con un ottimo EP alle spalle, un buon curriculum live ed una incredibile voglia di mettersi in gioco, i Rainfall, giovane band romana dedita ad un metal aperto ad ogni contaminazione,  si sono rivelati, senza dubbio, come una delle sorprese più gradite dell’anno ormai trascorso. Attivissimi nella Capitale e forti d’una sonorità sempre in continua evoluzione, i Rainfall sono ora attesi al varco del primo album in lunga durata, Fading Frames. Una buona occasione per scambiare due chiacchiere direttamente con loro!

Innanzitutto, credo sia necessaria una piccola presentazione per i lettori che ancora non vi conoscono … chi sono i Rainfall?

Rainfall: Beh, a dirla tutta non è facile neanche per noi definire al meglio chi sono i Rainfall. Umanamente parlando, siamo un gruppo di amici che condividono una passione comune, la quale è parte integrante della vita di ognuno di noi; musicalmente parlando invece, siamo cinque menti creative che hanno trovato un modo produttivo di mettere insieme tutte le singole influenze individuali (a volte anche diversissime fra loro), con lo scopo di creare un unicum musicale che funzioni. Sicuramente la difficoltà incontrata dalla maggior parte delle persone che ci ascoltano nel trovare un genere definito entro il quale far rientrare la nostra produzione è dovuta a questo calderone di idee, che vengono integrate insieme. Dal canto nostro non amiamo etichettarci, più che altro perché non sapremmo dove collocarci con esattezza! Le influenze sono tante e disparate: power metal, progressive, thrash metal, metal scandinavo, anche il crossover/nu-metal, la musica classica, il blues…persino il flamenco! Per noi la cosa importante rimane, sempre e comunque, continuare a fare quel che ci piace e ci riesce meglio, ossia suonare e comporre musica senza porci dei limiti entro i quali dover operare. Detto ciò, ci sembra doveroso presentare i componenti della band: Francesca alla voce, Emanuela alla chitarra, Veronica al basso, Giorgio alle tastiere e Paolo dietro le pelli.

Dal vostro primo EP (Lost In A Cold World, recensito qui su MusicZoom) è evidente una netta evoluzione stilistica, una maturità compositiva davvero sorprendente. Sonorità più ricercate, maggiore articolazione nei brani, continuità … spiegaci!

Rainfall: Indubbiamente, Lost In A Cold World è stato un trampolino di lancio, nel vero senso del termine. E’ anche grazie a quel lavoro se oggi siamo una realtà musicale, più o meno conosciuta, abbastanza stabile. Dalla release del demo, avvenuta un annetto e mezzo fa, abbiamo preso parte a numerosi concerti, iniziando così a farci un po’ le ossa sui palchi e abbiamo avuto la possibilità di far conoscere a più gente possibile un assaggio della nostra musica; d’altro canto, come hai giustamente notato, non ce ne siamo rimasti ad oziare sugli allori e abbiamo lavorato alla stesura di nuove composizioni, composizioni che abbiamo man mano presentato e suonato live in varie occasioni e che sono state raccolte insieme nel nostro lavoro di imminente uscita, Fading Frames. E’ un album molto particolare, perché se il precedente demo si muoveva su una linea musicale piuttosto stabile e definita, Fading Frames è invece qualcosa di totalmente diverso e, se vogliamo, anche molto più eterogeneo. Ovviamente il “tocco Rainfall” c’è e si avverte, ma avendo dato libero sfogo alla nostra creatività e soprattutto alla sperimentazione, ne è scaturito un insieme di canzoni intrise dei retaggi più disparati. Pezzi come “The Eos Temple”, che spaziano da fraseggi melodici a riffs abbastanza Tool, con un pizzico di folklore dettato dalla parte in flamenco seguita dall’esplosione di riffs e ritmiche tipicamente thrash metal; oppure “Shifted Reality”, un po’ più melo-death e metalcore se vogliamo, per arrivare ai momenti più intimistici e pacati di “Gravity”. Non anticipiamo altro ma sappi comunque che è un disco vario e camaleontico, gli ascoltatori vi troveranno dentro molta ma molta carne sul fuoco.

Quanto può essere influenzata la fase di scrittura dagli ascolti che fate? Quanto può pesare l’ascolto di un determinato album sull’approccio creativo?

Rainfall: può pesare molto, come non pesare affatto. Non è una questione di farsi influenzare intenzionalmente da un qualcosa di preciso ma è tutto dettato dall’elaborazione di vari modelli, che siano essi gruppi, album o generi musicali, che ascoltiamo assiduamente o magari occasionalmente. Cerchiamo di carpire quel che potremmo riutilizzare da ogni cosa che ci capita di ascoltare, ma il termine “riutilizzare” non va inteso come “copiare”, bensì rielaborare sotto diversa forma un riff, un fraseggio, una ritmica o uno stile di cantato, un giro di basso…qualsiasi cosa. Poi è ovvio che ognuno di noi abbia dei gruppi o generi musicali che ascolta maggiormente rispetto ad altri, però non siamo persone che si fossilizzano su determinate cose, cerchiamo sempre di aprirci mentalmente ad innovazione e sperimentazione. Anche perché fare musica senza sperimentare dopo un po’ annoia.

Come vivete il sottobosco musicale romano? Che rapporto avete con le altre band, con le altre formazioni?

Rainfall: Il sottobosco musicale romano è stracolmo di gruppi e artisti notevoli, molte volte purtroppo per niente valorizzati. Negli ultimi due anni di attività live abbiamo diviso il palco con molte bands validissime, abbiamo legato e stretto amicizia con molti gruppi a volte proprio come conseguenza dell’aver condiviso il palco, è accaduto spesso. In generale, il nostro rapporto con le altre formazioni è sì amichevole ma ci teniamo anche a mantenere una certa professionalità, com’è giusto che sia. Per la maggior parte, abbiamo fortunatamente avuto modo di suonare insieme a bands di tutto rispetto, a partire dai Silenzio, ai Noumeno, i Papersunflower, i North By Northwest, i Mantick, addirittura abbiamo avuto l’onore e il piacere di condividere per ben due volte il palco insieme ai Rosae Crucis, una delle colonne portanti della scena metal non solo romana ma nazionale, ottimi musicisti e soprattutto grandissime persone; abbiamo avuto occasione di suonare con gruppi internazionali, come i finnici Taipuva Luotisuora, ma anche di ampliare un po’ gli orizzonti “nostrani” e creare dei legami anche al di fuori della scena romana, cosa che è accaduta con i Winter of Life, una straordinaria band di Napoli nonché ottime persone.

Domanda bastarda: qual è stata la vostra migliore esibizione live, fino ad ora, e quale la peggiore?

Rainfall: In verità, i live sono sempre un po’ un’incognita e noi musicisti troviamo sempre qualche pecca o qualcosa che non ci ha convinti molto in ogni esibizione. Forse il live peggiore è stato il primo, cosa che anche da parte nostra era abbastanza prevedibile dal momento che è stata la nostra primissima uscita live e, vuoi per una cosa, vuoi per l’altra, mettici anche un minimo di emozione e di “ansia da live” ed ecco che ne esce fuori una prova non molto convincente. Però tutto sommato i complimenti e gli apprezzamenti ci sono stati, quindi non dev’essere stata poi tanto male, ahah! Per quanto riguarda la migliore esibizione, probabilmente una delle ultime, forse proprio l’ultimissima del 12 Maggio scorso, insieme a North By Northwest e Nerodia.

Cinque artisti per te fondamentali e cinque loro album imprescindibili.

Emanuela: la domanda bastarda è questa, non la precedente! Sceglierne solo 5 è per me un’impresa ma forse ci riesco…Senza alcun dubbio, uno dei gruppi che reputo fondamentali sono i Katatonia. Ogni altro commento su questo gruppo sarebbe superfluo, quindi passo direttamente all’album: è difficile, per me che li seguo da anni, scegliere un solo album, però probabilmente la scelta cadrebbe su The Great Cold Distance, il loro album a mio parere meglio riuscito in tutti i sensi. Non che agli altri manchi qualcosa, soprattutto l’ultimo che è una bomba, però TGCD è un album che mi ha segnata particolarmente, quindi la mia scelta ricade su di lui. Altri gruppi fondamentali: senza ombra di dubbio gli Opeth (anche qui commentare sarebbe un oltraggio); altra grande band, grande sound ed innovazione a iosa, loro album imprescindibile: Blackwater Park. Terza band fondamentale, anche se non li seguo più da molto, sono i Metallica. Ho imparato molto da loro, a causa di “Nothing Else Matters” ho impugnato per la prima volta la chitarra, quindi non posso che indicare come fondamentale l’album dal quale è tratta, The Black Album. Un’altra band che mi ha segnata parecchio sono stati i Novembre, ho sempre trovato la loro musica molto consona al mio modo di essere, sia come persona che come musicista. Adoro tutti i loro album, a partire da Arte Novecento, a volte troppo sottovalutato e a mio parere una piccola perla, ma se dovessei sceglierne uno solo tra la loro produzione sceglierei Materia. E siamo arrivati alla quinta: il nome che sto per fare è un nome importantissimo per molti, portavoce di un genere musicale a me molto caro e che continuo ad amare tantissimo, nonostante col tempo mi sia dedicata ad altri generi un po’ più “heavy”: i Led Zeppelin. Album? Led Zeppelin III.

Ricordi quando, anni fa, pensavamo alla nostra band metal ideale? Sono arrivato alla conclusione (momentanea) che almeno Akerfeldt e Matthew Barlow devono essere nella mia … ma, così, non ci sarebbe più spazio per Filth! Che si fa?

Emanuela: Dipende da quali altri musicisti vorresti affiancargli…anche una band a tre voci forse non sarebbe male. Ti immagini Dani Filth in veste di corista? ahah! Ad ogni modo, io darei il ruolo di lead singer al sig. Akerfeldt, assolutamente.

A quando i prossimi live e quanto bisogna ancora attendere per Fading Frames?

Rainfall: Per quanto riguarda i live, per ora ne abbiamo uno confermato al Tabarin di Roma il 18 Giugno. Poi ci stiamo organizzando per reperire qualche altra data estiva. Per quel che concerne “Fading Frames”, al momento si sta ultimando l’artwork del disco ma è praticamente fatto, manca giusto qualche piccola modifica da apportare. Anche il mastering è completato, quindi a breve manderemo i dischi in stampa e fra un mesetto circa, al massimo, il disco verrà pubblicato.

Un salutino speciale per i lettori di MusicZoom ed uno, ancor più speciale, per me?

Rainfall: Grazie a MusicZoom per questa intervista e per lo spazio dedicatoci e un saluto a tutti i lettori, ai quali vorremmo segnalare i nostri spazi web, nel caso in cui fossero interessati ad aggiornamenti riguardo la band: siamo su Facebook (www.facebook.com/rainfallroma), Myspace (www.myspace.com/rainfallroma) e Reverbnation (www.reverbnation.com/rainfallroma), dove potrete trovare dei brani nel player, infos varie su concerti e novità, nonché mettervi in contatto con noi. Un ringraziamento ed un saluto very special al buon Stefano per l’intervista e per la disponibilità!

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