Roma, 15 novembre 2012. Seconda serata targata La Tua Fottuta Musica Alternativa al Circolo degli Artisti, serata extra-large che vede protagonisti nomi più e meno noti esibirsi nella celebre cornice dell’underground romano. Vista la lunga lista di artisti, prima ancora che le lancette dell’orologio si posizionassero sulle ore 10, la serie di live ha avuto inizio. Per l’evento, oltre all’usuale palco del Circolo (palco elettrico) ne è stato allestito uno più piccolo (palco acustico) in posizione speculare rispetto a quello più grande. Ad inaugurare la serata ci pensano i milanesi Hot Gossip, che forti dell’ultimo release Hopeless, ci hanno consegnato un’esibizione alquanto brada. Prendono possesso del palco più grande sfruttando nel modo migliore possibile il tempo a loro disposizione. Come è noto, loro ci hanno abituati a dei live viscerali e, rispetto a qualche anno fa, quando li vidi suonare in quel di Cosenza, il loro sound si è evoluto acquisendo una maggiore corposità, pur mantenendo armonie sgraziate. Gli inserti apocalittici delle voci, il ritmo stentoreo della sezione ritmica, gli accenti shoegazer delle chitarre, ci consegnano cupe litanie che a tratti si evolvono in rigurgiti di garage-rock seviziati da riff psicotici.
Nel frattempo le proiezioni di film d’autore in bianco e nero solcano le pareti del Circolo e il secondo live sta per avere inizio. Vera, una presenza alquanto fascinosa ed intrigante, si presenta sul palco più piccolo armata solo della chitarra, di una pedaliera e dei suoi mantra vocali. Le partiture musicali dei suoi brani evocano atmosfere surreali; collage di suoni sovrapposti tra loro che ci consegnano vortici sonori, la tessitura di una brillante filigrana armonica a tratti oscura e gelida, scarna ed ipnotica. Il tutto è coronato da eterei gorgheggi vocali, più vicini al sussurro che all’acuto, lasciati fluttuare lungo le escursioni sonore edificate. C’è anche il tempo per deliziare il pubblico con un pezzo in greco-salentino il cui testo, come spiega la stessa artista, dice: “aiutatemi, la musica prende possesso di me”.
Non appena terminato lo spettacolo di Vera, il pubblico si reca dall’altra parte della sala, dove sul palco grande stanno prendendo possesso dei loro strumenti gli Holidays. I quattro romani, sulle scene da qualche anno, sono freschi del successo europeo di Young Love. Li vidi la prima volta a Crotone nella suggestiva cornice del Castello di Carlo V, allora il loro sound era molto acerbo. Gli Holidays sono capaci di comporre squisite armonie pop e incalzanti riff hard-rock, il tutto colorito da melodie dalle tinte esotiche e trascendenti. I loro anthem sono coinvolgenti, così come Holes, un vibrante inno a ritmo di disco-punk; non appena centellinate le prime note il pubblico va in visibilio, mentre lì accanto a me una istrionica ragazza dal pellicciotto bianco e i capelli mesciati di fucsia saltella come estasiata sulle spalle del suo boyfriend.
Non appena terminata la loro esibizione, sull’altro palco una figura che non ha bisogno di presentazioni si sta preparando a suonare: Simone Hellvis front-man di una band di culto come gli Spiritual Front i quali, tra l’altro, suoneranno il 14 dicembre insieme ai Death In June. Le sue canzoni suonano come delle “danse macabre” old-fashioned che rievocano scenari lugubri e grotteschi. Le note solenni di Jesus Died in Las Vegas rievocano uno dei suoi inni più accorati, costruito sullo strimpellio delicato della chitarra, sugli struggenti accordi del pianoforte e sul cantato solenne di Simone. Uno dei momenti più travolgenti della serata.
Chiudono la mini rassegna gli Ancien Régime, band romana che emerse qualche anno addietro come rigurgito della dark-wave e che oggi si presenta con il primo full-lenght album dal titolo The Position. La loro esibizione è stata a dir poco catacombale, le armonie sono cupe e convulse, il cantato baritonale rievoca le odi lugubri del dark-punk inglese di fine 70, il loro mood, oscuro e spoglio, attinge direttamente dalle visioni tenebrose di Ian Curtis.
Il bilancio della serata risulta più che positivo, beccarsi una cinquina del genere alla modica cifra di 5 € è tutto dire e grazie a La Tua Fottuta Musica Alternativa questo è possibile.
Grazie a Carlo Alberto Riolo per le sue mitiche fotografie.
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