To the Tremendous Road è un album caldo, istintivo, dolce e feroce allo stesso tempo. Ma soprattutto è l’album di esordio di Dola J.Chaplin, un cantautore che ha deciso di abbracciare il mondo e di incamminarsi lungo “la strada” senza ripensamenti. Affrontando Gran Bretagna e Stati Uniti, facendo vita da busker e ottenendo un discreto successo. È curioso notare come il fenomeno busker abbia un certo successo negli ultimi tempi: basti pensare a Lewis Floyd Henry, che bazzicava le strade di Londra. Ed è proprio dal concetto di strada che occorre partire per comprendere appieno un album che ha nella grande tradizione americana le sue radici e la sua ragione d’essere. In un anno in cui si celebra Kerouac e i postumi di Into the Wild continuano a lasciare strascichi, To the tremendous road colpisce nel segno perché coglie appieno tutti gli aspetti dell’avventura e del viaggio, con titoli significativi come Go wild, splendida traccia d’inizio, o Driving South. Menzione d’onore naturalmente per What I Care, singolo che rimane irrimediabilmente impresso al primo ascolto e bissato dal successivo e finale reprise. I messaggi sono molto espliciti e variano da un livello generale come nella già citata What I Care (I don’t care about money, money don’t care about me), a tematiche più personali e affettive: basti pensare a You’re on my mind e Dyin’every day, con quest’ultima che scioglie le vene per la sua intensità. Dal punto di vista stilistico invece se in alcune parti del disco sembra quasi di ascoltare una versione pura e immacolata di quella grande band che sono gli Okkervil River (sentire la toccante Frost ‘neath the nails per farsi un’idea ), Flowers sbuca da un b-side dei Doors, con Morrison morfinizzato a dovere, ma ancora in grado di gridare al mondo la sua libertà. Con Roberto Cervi alla chitarra, Massimo Viscogliosi al basso e Claudio Recchia alla batteria, Dola J. Chaplin riceve anche la visita di Emma Tricca, che impreziosisce l’album con il featuring vocale di To the tremendous road. Tra silenzi interrotti e corde che sembrano quasi sul punto di spezzarsi per l’intensità, la tradizione continua e rappresentare il convitato di pietra in grado di dettare ritmi e disegnare panorami che non possono non richiamare la natura, maestosa e selvaggia allo stesso tempo. Ecco perché To the tremendous road risulta in alcune parti feroce, quasi crudele: perché è lo specchio esatto del mondo esterno, impassibile e immobile alle innumerevoli emozioni della vita.
Label: VOLUME!Records, Cramps Music
Anno: 2012
Tracklist:
1. Go wild
2. You’re on my mind
3. What I Care
4. Dyin’every day
5. Flowers
6. Frost ‘neath the nails
7. To the tremendous road
8. Sails
9. Nothing to Say
10. Driving south
11. What I Care (Reprise)
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