Sarò sincero: odio il mare, odio la spiaggia, il sole, l’estate e tutto ciò che di “folkloristico” ruota intorno a questa stagione da condannare.
Datemi ghiaccio, neve, nebbia, caminetti e bombardini, piuttosto.
Quando penso alla Puglia – non me ne vogliate – sono proprio quelle immagini ad affollarmi la mente: falò sulla spiaggia, sabbia nel costume, gente che balla, sudore …
Non è leghismo, il mio, intendiamoci, ma anni di liceo, autogestioni e mitologia spicciola narrata da chi, più grande di te, “aveva fatto esperienza” hanno inesorabilmente traviato la mia già labile capacità d’astrazione.
Altro che trulli, Gargano, falloni di Gravina e calzoni di San Leonardo.
Perciò, ogni volta che ricevo un promo, un EP o un DVD proveniente da questa fantastica terra (da me scoperta solo recentemente), le mie ossa iniziano a tremare come in un vecchio episodio di Creepshow: «Dio, fa che non sia taranta, pizzica o Caparezza!».
Questa premessa per dirvi che mai e poi mai avrei immaginato di ricevere un disco di sano synth pop dalla regione che, musicalmente, ha dato i natali a quell’impiastro di Al Bano (parlo io, che vengo dall’Abruzzo!).
Mettiamo subito le cose in chiaro: questi Mai Personal Mood vanno tenuti d’occhio, altroché.
Questo Cactus, loro disco d’esordio, è un lavoro di graffiante bellezza ed intelligente creatività; la preziosità dell’album, però, non è nel suo contenere melodie ben composte ed immediate, arrangiate con cura e ricamate con tutti i crismi dell’indie pop contemporaneo.
I Mai Personal Mood sperimentano.
Ah, sperimentare … questa “oscura” parola ormai dimenticata.
Invece d’inseguire la facile orecchiabilità, infatti, Cactus è costellato di eventi che conferiscono un’inaspettata profondità alle dieci tracce in esso contenute: beat tempo e richiami elettronici si mescolano con violenza ad inserti più educatamente pop, mentre sintetizzatori e chitarre danno vita ad una miscela di straniante new wave berlinese tanto colta quanto accattivante.
Episodi come Guadalupe o Noi, di notte, gli errori, ad esempio, sono la prova lampante che questi cinque ragazzi lanciati dalla fiorentina Forears hanno una marcia in più rispetto a molti altri emergenti.
Tracklist
01.Cactus
02.Boom Cornelius
03.Guadalupe
04.Senza costume
05.Fobie
06.Noi, di notte, gli errori
07.Y Mentas
08.Paul
09.Coyote
10.L’attesa
Anno: 2012
Genere: synth pop
Etichetta: Forears Records
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