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dic 17

Fuzz Orchestra – Morire per la Patria

I Fuzz Orchestra sembrano voler condensare la quintessenza dell’hard-rock in sinfonie conturbanti ma che al tempo stesso privilegiano l’etica della sperimentazione e dell’attivismo politico. Il loro sound fa leva sui riff granitici della chitarra, sulle ritmiche pachidermiche della batteria ai quali affiancano manipolazioni sonore, ritagli audio di film, documentari e vinili, e fitte trame di fiati. Un condensato all’insegna di una pesantezza immane e brutale, mescolato a frustrazioni visionarie e a detonazioni avanguardiste da camera.

Una traccia di impeto hardcore Sangue inaugura Morire per la Patria; drumming pirotecnico in primo piano, il chiasso chitarristico che evolve verso riff desertici e dirompenti accompagnati da rumori via via sempre più sinistri. Riff monolitici invadono i nostri timpani in La Proprietà, la ritmica si fa più lenta e cadenzata e un drone di sottofondo conferisce una sorta di primitivismo. Il massacro continua ne Il Paese Incantato, un agglomerato sonoro minaccioso e sinistro nel quale fa la sua comparsa l’elucubrazione free di un sassofono. Si prosegue con la cadenza cingolata di  Svegliati ed Uccidi, avvolta come da una nebbia fitta, una ritmica vivace come il passo di uno zombie e riff chitarristici strazianti. In Viene il Vento l’anima più sperimentale della band è a pieni regimi, un brano free-form con sottofondi di kraut-rock, riff cavalcanti, i vagiti free di un sassofono e il battito da dinosauro della batteria. In Verità vi Dico si apre con un riff esagitato che man mano si evolve verso monoliti sabbathiani e cori in stile canterbury. Chiude l’apocalittica title-track, che affonda in spasimi torrenziali salvo dilatarsi in riff lenti e catacombali nel mezzo per poi riallinearsi nel finale in una lunga e feroce cavalcata con l’urlo: è bello morire per la patria.

Ascoltare la loro musica è un atto di ritualismo per chi ama i Black Sabbath e i Kyuss, anche se il loro lapidario heavy-rock si discosta per certi aspetti dallo stile cristallizzato del genere e ce ne consegna un’ottima rivisitazione in chiave avanguardista. Un disco magniloquente e storiografico.

Anno: 2012

Label: Blinde Proteus/Bloody Sound Fucktory/Boring Machines/Brigadisco/Cheap Satanism/Escape from Today/fromSCRATCH/HysM?/Il verso del cinghiale/Offset/Tandori/To Lose la track/Trasponsonic/Villa Inferno/Wallace

Track-list:

01. Sangue

02. La Proprietà

03. Il Paese Incantato

04. Svegliati ed Uccidi

05. Viene il Vento

06. In Verità vi Dico

07. Morire per la Patria

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