Il 21 febbraio 2013 uscirà Post-Krieg, il nuovo disco di Simona Gretchen, prodotto da Disco Dada Records, etichetta che diede i natali al noto Gretchen pensa troppo forte del 2009, e dalla DIY label della cantautrice faentina, Blinde Proteus, fresca di molteplici produzioni nel 2012 (Fuzz Orchestra, Funkanelli, Elettrofandango, Herba Mate). L’album vede la produzione artistica di Lorenzo Montanà (produttore di Tying Tiffany) e il contributo di vari ospiti, quali Nicola Manzan (Bologna Violenta), Paolo Mongardi (Zeus!/Fuzz Orchestra/Ronin) e Paolo Raineri (Junkfood). Post-Krieg è mezzora di inquietudine, ma anche di catarsi. E sarà l’ultimo album di Simona Gretchen. I rimandi letterari principali, per lo più indiretti, di Post-Krieg si dimenano tra Artaud (la guerra dei princìpi – Eliogabalo), Jung, Nietzsche, ma anche tra Ellroy e Palahniuk. Ciò che interessa di più a Simona Gretchen è sicuramente recuperare una concezione e una fruizione rituale della musica, oltre ad una certa idea di concept, che ha cercato di rafforzare, sul piano formale, con la (mono)tonalità di Do minore. Quella del rito (funebre?), celebrato nella lunga coda strumentale dell’album, e riferito anche al progetto indie/cantautorale, è la chiave di lettura praticamente imprescindibile di questi brani.
Commenti Recenti