a cura di Marco Valchera
Non avevo più speranze di poter ascoltare un album di Alicia Keys degno di tale nome: le sue due ultime prove non erano un granché, e, soprattutto, The Element Of Freedom, nel tentativo malriuscito di distaccarsi dal marchio di fabbrica della cantante, conteneva canzoni, come Like The Sea o This Bed, veramente imbarazzanti. Anche vocalmente la Keys strafaceva: come se fosse obbligatorio rendere le emozioni il più possibile manifeste, semplici interpretazioni erano sostituite da toni troppo alti e assordanti. Girl On Fire, il quinto album in studio, a tre anni di distanza dal precedente e che segue il matrimonio con il rapper e producer Swizz Beatz e la nascita del primogenito Egypt, ripropone un’artista di incredibile spessore e raffinatezza, ponendo nuovamente al centro di molte composizioni il pianoforte, appendice della Keys. Sono numerosi i collaboratori nella produzione, ma questo non inficia l’omogeneità del risultato finale: l’unica grande pecca è rappresentata dai testi, un abc dei sentimenti, con immagini trite e parole talmente abusate, che hanno sempre costituito il suo tallone d’Achille, fin dall’esordio di Songs In A Minor (2001).
L’introduzione, come al solito, è affidata ad un breve intro strumentale, dove la pianista sfoggia tutta la sua bravura. Si succede, poi, una serie di canzoni ispirate, come non se ne ascoltavano da tempo nell’R’N’B-soul al femminile. Brand New Me, composta insieme ad Emeli Sandé (nuovo talento soul britannico e allieva ideale della newyorchese), ricalcandone, forse un po’ troppo, lo stile, è una soffusa piano song che si apre in un ruggito vocale finale. When It’s All Over è, senza dubbio, una delle migliori della tracklist: coadiuvata da Jamie Smith degli XX, l’elemento centrale diviene la batteria che scandisce le note del piano, “sporcate” con dei sintetizzatori. Listen To Your Heart, prodotta dal re mida Darkchild e scritta con John Legend, ricalca la musica del rapper Drake: morbida, languida e sensuale; in New Day, inno alla vita e a celebrarla no matter what, fa capolino Dr. Dre (Eminem, 50 Cent) per un ritorno all’hip hop-soul. Il singolo Girl On Fire, con la collaborazione di Nicki Minaj, è un trait d’union con il suo songwriting precedente: forse un po’ troppo gridata, ha una struttura scheletrica ma efficace. Splendido è il duetto con Maxwell in Fire We Make: pezzone soul che vede la collaborazione tra due voci da brividi con tanto di assolo di chitarra elettrica finale. Iniziano poi le note un po’ dolenti: in Tears Always Win è evidente la mano di Bruno Mars e, nonostante il testo, è una canzoncina pop leggera come una bolla di sapone; Not Even The King, musicalmente convincente, è limitata da liriche agghiaccianti; That’s When I Knew, seppur acustica, mi ricorda le ballate strappalacrime della Carey e non è un bene. Si risale la china con Limitdless, dagli echi reggae simile all’ultima Rihanna, mentre il finale ci regala due grandi momenti. One Thing, scritta dal talento Frank Ocean, è un’intima canzone pop perfetta nella sua struttura e nella sua interpretazione sempre in bilico, mentre la conclusiva 101 (di nuovo lo zampino della Sandé), la migliore, è una dolorosa manifestazione d’amore, seppur dopo numerose ferite.
Girl On Fire è sorprendente: ci riconsegna Alicia Keys in uno stato di grazia paragonabile a quello dell’esordio o di The Diary, giocando, per lo più, sulla semplicità e la moderazione, cosa non da poco, quando, comunque, si parla di musica da classifica.
Label: RCA
Anno: 2012
Tracklist
01 – De Novo Adagio (Intro)
02 – Brand New Me
03 – When It’s All Over
04 – Listen To Your Heart
05 – New Day
06 – Girl On Fire (Inferno Version) (Feat. Nicki Minaj)
07 – Fire We Make (Duet With Maxwell)
08 – Tears Always Win
09 – Not Even The King
10 – That’s When I Knew
11 – Limitedless
12 – One Thing
13 – 101
Commenti Recenti