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gen 08

Davide Tosches – Il Lento Disgelo

Mai, come negli ultimi dieci anni, ho sentito l’urgenza di operare, in campo musicale, una distinzione netta fra ciò che è arte e ciò che, invece, è intrattenimento; fra l’effettiva creazione di forme d’espressione estetica e la più semplice realizzazione di prodotti destinati a riempire, al meglio delle loro capacità, istanti abbandonati di vita quotidiana.
Certo: si potrebbe obiettare il fatto che ciò che per me è “arte”, per molti altri – da me differenti – rasenta, invece, l’intrattenimento e viceversa; si tratta, però, d’una asserzione stupida, in quanto da secoli si è giunti alla conclusione che ogni espressione artistica, pur volendo veicolare messaggi di sorta, non costituisce da sé un linguaggio in senso lato, poiché legata ad un’esperienza squisitamente soggettiva.
Rispolverare, dunque, una simile polemica rasenta l’idiozia.
Poiché “arte” è ciò che trasmette emozioni ed essendo la sua definizione una questione legata alla propria individualità, è ovvio che ciò verso cui io mi riferisco in termini di “arte” deriva da una mia personalissima conclusione di pensiero.
In campo musicale, a differenza dei decenni passati, in cui “ideazione” e “fabbricazione” hanno convissuto come due fantomatiche facce della stessa medaglia, si assiste oggi ad un graduale avanzamento, da parte di artisti (in primis) e pubblico (causa e conseguenza), verso le ammalianti sponde della fruizione spassionata, a scapito di ciò che un tempo era in grado di offrire un onesto confronto intellettuale fra il – ascoltatore e l’altro – artista.
Non è un caso, credo, che in quest’arco di tempo da me evocato siano usciti pochissimi lavori capaci di bucare il concetto stesso di memoria e molti, invece, siano i prodotti destinati ad esser ricordati come buoni o mediocri.
Troppe le aberrazioni.
Persino le “eccellenze” degli anni ’90 si ritrovano ad inseguire assurde mode o tendenze dell’ultima ora (salvo pochi casi isolati); prendete, ad esempio, i Muse o gli U2.
In tutto questo, però, cosa resta?
Piccoli capolavori che non si dimenticano più; piccoli frammenti di bellezza da portarsi sempre in tasca.
Bisogna stare attenti, però, perché essi sono affilati e di certo meritano più attenzione e cura di quanta se ne vorrebbe loro dedicare – vuoi perché il tempo è poco, vuoi perché in due minuti e mezzo si potrebbe scaricare l’intera discografia di Elvis Presley e la “quantità”, è risaputo, ha sempre attirato più della “qualità”.
Ci sono dischi, insomma, che meritano davvero d’esser considerati diretti figli d’Euterpe.
Davide Tosches è un artista e Il Lento Disgelo, sua opera seconda, è arte.
Con semplicità e passione, Tosches concretizza, in un sol colpo, più di trent’anni di cantautorato italiano, mischiandolo con la nebbiosità di Nick Drake ed affondando il tiro proprio laddove si è più scoperti: la suggestione.
Questo è il vero punto forte del Lento Disgelo: la capacità di lasciar immaginare all’ascoltatore paesaggi e situazioni, di colorare  – con tempere dimenticate – ricordi ormai lontani e di sintonizzare realtà e sogno in un’unica, incantevole, frequenza.
Strumenti come pennelli e pentagrammi come tele.
La capacità creativa di Tosches, però, non si esaurisce nell’abbondanza di campane, organi, voci, chitarre e tastiere di cui questo Lento Disgelo, che vede tra l’altro la partecipazione di Dan Solo e Andrea Ruggiero, è popolato; non nella stratificazione sta la sua grandiosità.
È il silenzio a scandire ogni secondo di vita di quest’album; silenzio che si fa ambasciatore di poesia e che, con essa, riesce a sospendere lo stesso concetto di “interpretazione”, a favore d’una più incisiva “evocazione”.
Terra e Ali si configurano come due rare perle di ispirazione, mentre 22.47, tetro grido strumentale, sembra vociare indistinto fra boschi notturni ed ombre fugaci; spetta a Poco Alla Volta, poi, e alla spietata Patriota dare respiro ad un’opera che lascia senza fiato.
Il miglior disco di tutto il 2012, per me.
Arte.

Tracklist

01. Terra
02. Ali
03. 22:47
04. Dove Andiamo
05. Il Lento Disgelo
06. Poco Alla Volta
07. Patriota
08. Ogni Uomo
09. Scintille

Anno: 2012
Genere: Davide Tosches
Etichetta: Contro Records

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