Il Lorelei Quartet, messo su dal chitarrista acustico valdostano Loris Deval costruisce atmosfere molto piacevoli, verrebbe da definirle quasi smooth (ma acustiche), ed è autore di un disco molto intenso che ha il pregio di sapersi riproporre ad ogni nuovo ascolto. Intorno al contrabbasso di Giorgio Fiorini ed al vibrafono di Alberto Occhiena, uno che ha ascoltato tanto le incisioni ECM di Gary Burton, sia Deval che il fisarmonicista Massimo Marino mettono insieme melodie accattivanti, dialoghi in cui ciascuno lascia all´altro la libertà di dire la propria opinione ed arrangiamenti precisi. L´elemento improvvisativo esiste, ma non è quello il punto di forza del disco. L´ospite Marina Mazzon al violino dà il suo caloroso contributo in un paio di brani, ad esempio Seta, che dà il titolo al disco, o Petit Prince, un duo insieme alla chitarra di Loris Deval. Un bel suono, una bella melodia e la conferma che il mondo del violino jazz, quello più tradizionale di uno Stuff Smith o il più moderno del compianto Billy Bang, autore anche di progetti crossover con strumenti acustici dal Vietnam, sono lontani dalla sua sensibilità di strumentista classica.
Nel complesso un disco con personalità, con atmosfere attraenti. Un´altro tassello alle atmosfere di un jazz italiano che cerca le sue origini fra folklore mediterraneo e atmosfere rese famose dai caposcuola americani che hanno lasciato incisioni ormai storiche sul catalogo ECM.
Etichetta: Dodicilune
Tracklist
01. Andaluna
02. Kabul
03. Seta
04. Samba Fara Tine
05. Petit Prince
06. Aran
07. Audery e il Mare
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