Nel 1998 mentre muovevo i miei primi passi nella Capitale, la maggior parte dei miei amici decise che era Bologna la città migliore per proseguire i propri studi universitari. Io scelsi invece Roma e non me la passai proprio così male, anche se le storie che si raccontavano a quei tempi riguardo al capoluogo dell’Emilia sembravano sempre affascinanti ed intriganti. Non ricordo bene, ma può darsi che come protagonisti di questi racconti possano esserci stati personaggi particolari, feste immaginifiche, rave sconvolgenti o band sconosciute. Ma sarei pronto a scommetterci che chiunque abbia assistito ad un live dei CUT potrebbe rivendicare il pieno diritto di aver fatto parte di queste storie. Nel 1998, quando i postumi del grunge erano sul punto di svanire, questa band entrava nei Sub Cave Studios per registrare Operation Manitoba, in omaggio al frontman dei Dictators. E la Gamma Pop, nella serie di ristampe dedicate alla propria storia, decide di cominciare proprio da qui. Operation Manitoba infatti ha dimostrato il valore della band espandendolo oltre i confini nazionali, in tempi in cui non c’erano ancora myspace, soundcloud e bandcamp.
12 tracce ad alta miscela esplosiva, suonate con ferocia e tenacia, sviscerando tutta la passione per il punk rock che ha portato i CUT ad essere una delle poche band italiane a finire sui palchi di mezzo mondo e contemporaneamente sulle locandine che incrociavano il mio sguardo nelle lunghe camminate notturne metropolitane rientrando a casa da altrove. Tutto qui? Non proprio, perché oltre al punk rock (in Get out of my way e nella finale At Last ci sono gli Ikara Colt prima degli Ikara Colt), ed ai suoni lancinanti e volutamente sporchi (gli stacchi vertiginosi e memorabili di Barbie Lifting sono tagliati meravigliosamente, omaggiando alla perfezione il nome della band), vi sono indelebili impronte garage, con il gioco di corde di Thorns che ricorda molto i Pixies; un mondo di alternative rock (vedi la deliziosa e violenta progressione di Snake Dancer), e slanci voluti verso il rockabilly deviato dai suoi canali istituzionali: la finale Psychobilly Rock’n’Roll è da party d’addio e lascia intravedere le future collaborazioni che la band stringerà con personaggi come Matt Verta-Ray, visto qualche tempo fa in Italia assieme a Jon Spencer, nella versione Heavy Trash. Un disco che ogni buon amante delle chitarre apprezzerà sicuramente, che solletica gli istinti psichedelici con note volutamente distorte e spesso sopra le righe (Psycho). Dentro questi numerosi riferimenti vi sta tutto il mondo dei CUT, e Operation Manitoba risulta essere oltre ad un disco irrinunciabile per ogni fan della band, anche la fotografia di un’epoca che non c’è più, dove magari i contatti fisici contavano più dei contatti virtuali e la gente andava ai concerti per divertirsi e non per scattare foto a tutto spiano. E poi magari ti raccontava tutto appena ti vedeva, aiutando così a creare la giusta atmosfera e le suggestioni, ed alimentando tutte le tue personali fantasie su quello che avveniva altrove.
Label: Gamma Pop
Anno: 1998
Tracklist
1. Mundo Estranho
2. Snake Dancer
3. Thorns
4. Soul Deranger
5. Psycho
6. Get Out of my way
7. Sound of Cut
8. Barbie Lifting
9. Super Cynic
10. Something
11. At Last
12. Psychobilly Rock’n’roll
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