«

»

feb 28

Brandt Brauer Frick – Miami

È un lavoro di concetto il nuovo album del trio Brandt Brauer Frick, questo terno di personaggi provenienti da differenti background, quali il jazz, la classica, il blues e che spesso e volentieri ci hanno abituato all’ensemble di elementi per performance dal vivo davvero estasianti. Se pensiamo all’esperimento di Craig e Tristano con la compagnia bella, per un tentativo di miscelare la musica classica con l’elettronica, con Miami siamo sicuramente un passo oltre: se non si conosce la provenienza dei tre, di sicuro si etichetterebbe  questo album sotto la categoria di musica elettronica, o musica intelligente. E forse la cosa bella è proprio questa, che il fondersi di esperienze ed approcci differenti, non scade in un genere preconfezionato, ma ne crea uno nuovo, un vero e proprio melange di contemporaneità, un sapiente ed equilibrato utilizzo di strumentazione sintetica ed elementi classici. A differenza dell’ensemble, il trio si avvale per questo nuovo lavoro di collaborazioni eccellenti, una su tutte la voce di Jamie Lidell, che compare in due brani, ed inoltre la collaborazione di Nina Kraviz, affascinante dj e produttrice siberiana, ed altri featuring di personaggi forse meno conosciuti come Erika Janunger, artista poliedrica un po’ meno in evidenza della precedente, Om’Mas Keith, musicista a trecentosessanta gradi ricercatissimo per collaborazioni, ed infine  Gudrun Gut ex membro femminile degli  Einstürzende Neubauten tanto per intenderci. Queste le credenziali con le quali il trio tedesco ci presenta il loro terzo lavoro in studio.

Si parte con Miami Theme, una lunga intro piuttosto scura ed introspettiva, con un cantato quasi doloroso, e una ritmica cadenzata dal supporto di archi dalla bassa tonalità, rendono il brano d’apertura forse un po’ troppo pesante nei suoi oltre dieci minuti di durata. Ci si carica un attimino di più con la successiva Ocean Drive (Schamane) dove una coinvolgente cassa in quattro supporta spianofortate decise unite ad un rincorrersi di altre componenti orchestrali che aprono ad impennate e pause; un brano che convince pur con quel retrogusto di puro esercizio di stile, può piacere sia all’orecchio elettronico che a quello più perfezionista.  In Plastic Like Your Mother torniamo in atmosfere cupe, ma la struttura è quella del brano intelligentemente elettronico, con lavori sulla voce di Om’Mas Keith sia a livello di campionamenti che di effettistica, e anche i suoni sono prevalentemente sintetici. Stampo molto simile per Skiffle It Up, anche se la sensazione è quello del brano più ammiccante e simpatico: anche questo ha un po’ un sapore prettamente estetico, ma sembra non voler dimostrare granchè, se non divertimento dei musicisti che lo eseguono. Approccio più soul, ma molto sostenuto per Broken Pieces dove la ritmica è strettamente sintetica e complessa, e pochi elementi melodici riescono ad incastrarsi a parte la voce di Lidell. Decisamente orchestrale invece la tetra Miami Drift, una sorta di inserto che si distacca parecchio dal resto dell’album non presentando una struttura ritmica, ma facendo perno solo sul tappeto di archi che cullano l’ascoltatore nel buio. Più decisa la successiva Verwahrlosung che vede appunto la partecipazione della Kravitz, la quale probabilmente attribuisce una marcia in più al ritmo di un brano corposo, ricco di inserti strumentali ipnotici, che introducono ad una voce svogliata, ripetitiva e malata; nonostante la cassa in quattro quarti sia ben risoluta, la canzone mantiene un piglio inquietante. Torna poi in punta di piedi Lidell in Empty Words, forse l’esempio più eclatante di fusione tra l’influenza classica incastonata in una techno contemporanea contenuto in questo album. Molto potente la Fantasie Madchen che cresce sui toni bassi, prima analogici e poi sintetici, mantenendo però sempre quella struttura ripetitiva e cadenzata, un po’ straniante ma sicuramente lugubre nelle atmosfere, che arrivati al nono brano sinceramente inizia un po’ a pesare. Chiude Miami Titles, che ci distende un attimo ma che ci fa comunque sempre rimanere all’erta, come se qualcosa dovesse comparire, con quell’alternarsi di basse ottave di piano, e giri melodici che suscitano tensione, il sigillo che decreta un aggettivo su tutti per questo album: tenebroso.

Si respira quindi un’atmosfera pesante in questo Miami, totalmente diversa da quella che mi aspettavo con un titolo del genere: niente tramonti sul mare con un Martini in mano, osservando il bagnasciuga in cerca di biondone che fanno jogging, ma anzi, sembra più di essere proiettati all’interno di Resident Evil o Alone In The Dark. Questo non deve sicuramente influire sul giudizio obiettivo di questo progetto, che mantiene un approccio davvero innovativo al modo di fare musica contemporanea, ma sicuramente restringe l’audience ad un panel di ascoltatori dall’orecchio davvero rodato ed esigente. L’ascolto di Miami è quindi indicato per momenti particolari, e di sicuro tutt’altro che rilassanti; non siamo di fronte a musica “leggera”, ma non per questo dobbiamo trascurarne l’intrinseca bellezza, anche se per goderne a pieno bisogna davvero fare un pò di sforzo d’ascolto e cercare di andare oltre alla pesantezza che il più della volte è intrinseca al modo di fare e concepire la musica del trio tedesco. Per la cronaca, il lancio di questo nuovo album è stato accompagnato da una collaborazione con il marchio di abbigliamento Carhartt WiP, con la realizzazione di t-shirt, polo e camicie con l’artwork dell’album.

 

Anno: 2013

Etichetta: !K7

Tracklist:

01 MIAMI THEME feat. Erika Janunger
02 OCEAN DRIVE (SCHAMANE)
03 PLASTIC LIKE YOUR MOTHER feat. Om’Mas Keith
04 SKIFFLE IT UP
05 BROKEN PIECES feat. Jamie Lidell
06 MIAMI DRIFT
07 VERWAHRLOSUNG feat. Nina Kraviz
08 EMPTY WORDS feat. Jamie Lidell
09 FANTASIE MÄDCHEN feat. Gudrun Gut
10 MIAMI TITLES

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato!

Puoi usare i seguenti tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>