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mar 02

Solange – True

a cura di Marco Valchera

Guardando il video di Losing You, primo estratto dall’ep True, si nota la presenza di una bellissima ragazza che cammina per le strade di Cape Town in Sud Africa, interagendo con la popolazione e riportando in vita quel flavor della black music anni Ottanta che nel corso degli ultimi decenni si è perso tra pimp e ghetti. Non ci si accorge, se non per la lieve somiglianza fisica, che Solange vanta una parentela di tutto rispetto: è la sorella minore dell’arcinota stella del r’n’b Beyoncé. Naturalmente la critica ha sempre cercato di metterle a confronto: se vocalmente non c’è storia, la diva (come recitava il titolo di un suo brano di I Am… Sasha Fierce) ha pochi eguali nel panorama contemporaneo, musicalmente la giovane ventiseienne, ad eccezione del patinatissimo e inascoltabile esordio Solo Star (2003), ha effettuato una maggiore ricerca stilistica che l’ha portata a Sol-Angel and the Hadley St. Dreams (2008), un album vivace e colorato, che risuscitava il pop soul delle Supremes e degli anni Sessanta e Settanta, con un tocco di modernità ed elettronica. Scaricata dalla major, Solange ha deciso di legarsi all’etichetta indipendente Terrible Records e di tentare ancora di più la strada della sperimentazione, dando alle stampe questo nuovo ep, True, con la collaborazione e produzione di Dev Hynes, meglio noto come LightSpeed Champion o Blood Orange, genietto britannico dell’elettronica e collaboratore, fra gli altri, dei Chemical Brothers. Tutto ciò nell’attesa che nel corso di questo 2013 venga pubblicato il terzo album in studio.
Parlando di True, l’artista lo ha descritto come un ep eclettico, ricco di riferimenti agli anni Ottanta, uniti a percussioni africane; ciò che emerge è un sapiente lavoro di sintetizzatori morbidi e soulful, che, a tratti, ricordano le prime esperienze di Madonna, specialmente di True Blue (1986). Si parte con il già citato brano Losing You, una delle tracce più riuscite dell’ep: acclamato da numerose riviste, rappresenta un coraggioso taglio netto dalla dance che, ormai, ha contaminato la scena r’n’b-soul attuale. È una mid-tempo tradizionale che si riallaccia ai Jackson 5, allo stesso Micheal e Janet Jackson, e mostra un’interprete che non eccede in vocalizzi forzati. Some Things Never Seem To Fucking Work introduce una serie di canzoni, che, grazie anche alla loro interpretazione ed intensità, celano il fatto che, a volte, si faccia difficoltà a distinguere alcune tracce dal singolo apripista, assunto come guida dell’intero mini album. Le liriche si focalizzano su una storia finita male, che, per quanto ci si sforzi di far funzionare, non migliorerà mai, mentre sono Madonna e Prince gli artisti ai quali la texana sembra rivolgersi. Locked In Closets si avvicina maggiormente alla musica odierna, con l’influenza della sorella maggiore nell’uso della voce, per aprirsi ad un chorus tutto synth, che è un incanto; Lovers In The Parking Lot inizia con un classico piano soul alla Stevie Wonder per poi unire un pastiche di suoni che un po’ soffocano il falsetto: è, forse, il brano meno interessante. Don’t Let Me Down è talmente plasmata sullo stile di Prince, che ci si immerge nel mondo del vinile (fortunatamente tornato così tanto di moda) e dei colori sgargianti: un intelligente mix di sintetizzatori e coretti cuciti alla perfezione da Hynes. Looks Good With Trouble rappresenta quasi una sorta di interludio, brevissimo ma efficace ad inserire l’ascoltatore in un nuovo mood, più rarefatto; la conclusiva Bad Girls (Verdine Version) è una ballatona funky, con armonie avvolgenti e una chitarra elettrica, suonata dal mito Verdine White degli Earth, Wind & Fire.
Non c’è dubbio che gli occhi siano puntati su questo nuovo e atteso terzo album, alla cui produzione, oltre Hynes, si vocifera ci siano anche i Chromeo e Pharrell Williams. True, nel frattempo, anche grazie all’oculata scelta di una tracklist ridotta, è, comunque,un ottimo biglietto da visita.

Label: Terrible Angels
Anno: 2012

Tracklist

01 – Losing You
02 – Some Things Never Seem To Fucking Work
03 – Locked In Closets
04 – Lovers In The Parking Lot
05 – Don’t Let Me Down
06 – Looks Good With Trouble
07 – Bad Girls (Verdine Version)

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