Storica gothic-band fondata nel 1985 a Roma, i Bohémien ebbero vita breve e difatti la loro avventura durò il tempo di un album (Sangue e Arena) e di qualche importante live fino al 1987. Ritornano in attività nel 2002 pubblicando fino ad oggi molti lavori; l’ultimo in ordine di tempo è questo omonimo. Bohémien non spicca certo per originalità poiché il sound espresso è rimasto fortemente legato a dei precisi canoni stilistico-musicali. Sicuramente l’album ha un forte elemento di teatralità ispirata all’urlo espressionista che, come ben rappresentato dalla copertina, pervade l’intero lavoro. I Bohémien elaborano bailamme cupe e grottesche, sonorità tetre e ossessive, il tutto condito da un cantato malato. Il disco contiene episodi che danno luogo a ballate arcane (Un Altro Sabato Ancora; Dov’è il Sublime; Le Foglie Tremule), suite catatoniche e angosciose (La Macchina del Tempo; Gli Occhi degli Amanti), esplosioni dark-punk con apici di suggestione orientaleggiante (Natura Morta), melodrammi epici e demoniaci (La Diagnosi del Dr. Bleuler; Serial Painter) e frenetiche danze tzigane (Petruska). La musica dei Bohémien è di scarsi mezzi tecnici ma di estrema forza interiore ed edifica melodie morbose immerse in un’atmosfera tenebrosa e teatrale e che rimane fin troppo incatenata alla tradizione della dark-wave degli 80.
Anno: 2013
Label: RBL Music Italia/Edel
Genere: New Wave/Dark
Track-list:
01. Un Altro Sabato Ancora
02. La Macchina del Tempo
03. Gli Occhi degli Amanti
04. Come un Gas (La Canzone di Clara)
05. Serial Painter
06. Dov’è il Sublime
07. Le Foglie Tremule
08. Lo Spettro della Rosa (Prologo)
09. Lo Spettro della Rosa
10. Attacco Psichico
11. Natura Morta
12. La Diagnosi del Dr. Bleuler
13. Petruska
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Music Zoom: recensione dell’album omonimo dei Bohémien | RBL Music Italia
7 marzo 2013 a 17:33 (UTC 1)
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