Sulle scene oramai da sette anni, i Bad Black Sheep, dopo la registrazione di diversi brani e numerose esibizioni, pubblicano con la Valery Records questo primo full-lenght album. 1991 è un titolo evocativo, un anno che a ciascuno di voi farà venire in mente qualcosa di particolare, forse alla maggior parte dei nostri lettori ricorderà l’anno di uscita di Nevermind dei Nirvana. E, in effetti, proprio Nevermind mi pare il punto di partenza di 1991, però, solo un punto di partenza. I Bad Black Sheep difatti partoriscono un album monocorde, godibile nelle sue melodie, ma pur sempre leggermente statico. Il loro sound fa leva su riff atonali e gioca sul contrasto fra melodia e rumore; distorsioni e armonia sono quantità indipendenti che regalano un catalogo dei cliché del rock alternativo. Lo stesso schema si ripete di brano in brano con gradazioni diverse, esasperando pregi e difetti della band: da un lato la irrequieta emozionalità, dall’altro la smisurata ridondanza, da un lato i guizzi trascinanti, dall’altro l’irritante uniformità. Pur vantando pochi spunti brillanti, 1991 ha il pregio di offrire un suono anche se non tradizionale, sicuramente neanche troppo ostico da chiudersi ermeticamente in se stesso e che potrà evolvere verso sonorità più accattivanti.
Label: Valery Records
Anno: 2013
Genere: rock/pop
Track-list:
01. 1991
02. Altrove
03. Didone
04. Radio Varsavia
05. Igreja de Santa Maria
06. Non Conta
07. Cuccurucucu
08. Special 50
09. Mr. Davis
10. Altra Velocità
11. Fiato Trattenuto
12. 1000 Miglia Sotto la Norma
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