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mar 27

Two more canvases

Sostituite il Royal Papillon a Palazzo Vecchio, la San Patrick’s Cathedral a Santa Maria Novella ( per la colonna sonora, ovviamente, ci pensano loro) ed ecco che, in due mosse, dalla paciosa e gaudente Firenze ci troviamo catapultati contemporaneamente nella salmastra Brighton e nella distopica New York. Artefici di questo strano salto spazio-temporale, sono i fiorentini Two more canvases, cinque imberbi giovincelli (età media 18 anni) al loro esordio discografico con un EP omonimo che mieterà vittime tra tutti coloro che hanno svezzato il proprio apparato uditivo a suon di Strokes e MaccabeesTwo More Canvases Ep nasce così, dall’incontro tra Yuri Salihi (Voce e chitarra) e Giulio Maria Di Salvo (chitarra), dalla commistione di quel coacervo di emozioni e sentimenti raggrumati nel petto di due giovani vite, da quell’urgenza di narrare e cristallizzare in parole e musica tutto ciò che scuote , come canne al vento, le loro esili esistenze. Il sentirsi strappati da una adolescenza che vedono allontanarsi dallo specchietto retrovisore, il fisiologico ingresso nell’età adulta, il timore ed il comprensibile senso d’ inadeguatezza che ciò comporta, storie d’amore speculari a quelle vissute nella celluloide autografata da registi quali Mike Leigh e Stephen Frears.

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