In un periodo in cui tutto si spegne e l’entusiasmo fatica a farsi strada, si vuole accendere un’idea capace di restituire luce al temperamento artistico del musicista attraverso la poesia del jazz. È così che si è delineato il nuovo progetto “Piano Jazz”: da un’intuizione nata ascoltando i diversi talenti del panorama internazionale, che per mezzo del pianoforte conciliano tecnica e sensibilità musicale dando vita alle infinite declinazioni del jazz e dall’idea che ci siano ancora mille sfumature che il suono del piano può offrire alla voce del jazz. Tre serate – 11 e 26 aprile, 4 maggio, alle 20.45 nel ridotto del Verdi di Pordenone – con tre splendidi protagonisti: Chris Jarret, Martin Tingvall e Cesare Picco – per immergersi in un’atmosfera più intima dove la capacità evocativa del pianoforte consente al musicista di entrare direttamente a contatto con il pubblico, quasi non ci fosse più un palco a separarli, ma solo la percezione delle emozioni nelle diverse suggestioni di volta in volta suggerite dal Jazz. Ecco che allora, il piano diventa il comune denominatore grazie al quale si incontrano le nuove tendenze del jazz e il jazz diventa la voce poliglotta che consente di superare i confini e abbattere le frontiere linguistiche per fare incontrare su uno stesso palco artisti di nazionalità differenti. La voce del pianoforte incrocia così le rotte del jazz.
apr 08
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