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apr 15

Toni Bruna – Formigole

a cura di Christian Panzano

Se è bastato qualche anno di prove per tirar su questo meraviglioso dischetto che porta il nome di Formigole allora non riuscirei ad immaginare cosa possa fare tra un decennio questo triestino di nome Toni Bruna. Sono storie di un valore inestimabile, proprio perchè quella stima variabile a livelli alti ci viene offerta da una voce perfetta e da un ritmo del tempo vissuto con orgoglio e calore. Ma partiamo dalle basi: Sudamerica nel cuore con finestre semiaperte al vecchio continente, frusciante samba che rischia di mimetizzarsi in partiture leggere di flamenco e fado, spurio folk del nord – presi un po’ qua e un po’ là un Drake o un Browne a netto di qualsivoglia sofisticatezza vecchia e nuova – e il canto dialettale della sua regione a infliggere improbabili colpi di profondità e follia, un friulano che non lascia scampo all’italiano o almeno così parrebbe in superficie. Bruna è tutto qui, con il dorso protetto dai battiti popolari, felice di raccontare la sua terra che finisce come sempre per essere terra di tutti, chi più chi meno, dal tacco alla testa. Elsa Martin, sua conterranea non molto tempo fa ha detto che il suo jazz avrebbe un denominatore comune con i canti friulani, e cioè le origini popolari. Bruna segue questo filo conduttore non sembrando minimamente un Baden Powell e in alcun modo un Vinicius De Moraes o Drake per l’appunto, ma prendendo da questi un’anima dai colori forti che è simile per tutti. Formigole è la storia irredenta di vie dominate da ombre fredde, di cantine da cui si sgattaiola a sera inoltrata, di rioni operai, di proletari e preghiere dei ritorni. Bello, fra le altre cose – visto che del disco abbiamo già detto abbastanza e conviene ascoltarlo subito prima che sfumi in fragranza per le troppe parole dette e ridette – il tour affrontato quest’inverno che ha preso di mira posti inusuali, posti dove di primo acchito sembrerebbe paradossale ascoltare un po’di musica. Quindi un tram, una galleria stradale, il salone di una casa privata. Bruna sfida il concetto stesso di fruizione, che magari è più da ricercare che da subire passivamente come oramai siamo abituati a fare, e questo ricalca in piena regola un cantautorato che non rimane tra le anguste regole di fogli scritti a matita, ma va oltre sfidando a duello le contraddizioni, le strade sterrate e le mani bisunte, alcune rigonfie di calli altre no. Un abbrivio immaginario e un cantautorato sociale a tutti gli effetti, al di sopra delle ideologie in odor di gettone.

Anno.2013
Label. Niegazowana

Tracklist

1.Baiamonti
2.Cristo de geso
3.Formigole
4.Gente che no ghe frega de gnente
5.Pai de la luce
6.Picar
7.Sanantonio
8.Serbitoli
9.Tesounasanta
10.Una bela casa

1 commento

  1. Diego Manna

    Il cd di Toni Bruna è stupendo.

    MA:
    qua si confonde triestino e friulano, sia come terra che come lingua che come tradizioni.
    E’ tutto sbagliato.
    Si sta parlando di due cose diverse, belle e dalle forti radici da valorizzare entrambe, ma profondamente diverse.

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