Alla categoria dei Musicians’ Musician, cioè di quei musicisti che sono riconosciuti dai colleghi come bravi e al di sopra della media ma sconosciuti al grosso pubblico, si può aggiungere tranquillamente il nome del pianista americano Billy Lester. Ha già inciso, non tantissimo, in trio e quartetto e la prova in solo di Storytime è anch´essa valida e ricca di elementi che la fanno apparire ricca di citazioni per chi è in grado di riconoscere un linguaggio musicale con le radici nel passato, allo stesso tempo lontano da rivisitazioni di maniera o dei modelli più facilmente recepibili. Bud Powell e Sal Mosca, uno dei discepoli di Lennie Tristano presso cui è stato a scuola, sono citati tra i titoli delle sue tante storie. Un ampio spettro di atmosfere swinganti, di ritmi sostenuti con forza dalla mano sinistra, che vanno da una Lullaby alle Dark Streets ad un Another Dream. Le sue folate di note, i tempi da Lighting Man, il suo modo di inventare sempre qualcosa su armonie che appartengono agli standards ma da lui riciclati con un procedimento già usato dai boppers della prima generazione, tutto è patrimonio del suo modo di fare jazz con le radici in quell’atmosfera portata in questa musica da un artsta quale Lennie Tristano, che ha sempre schivato il facile successo.
Label: Autoprodotto
Anno 2013
Tracklist
01. Prologue
02. Lullaby
03. Lightning Man
04. Under the Stars
05. Ode to Bud Powell
06. Dark Streets
07. Bonanza
08. Another Dream
09. Color Red
10. Sal Mosca
11. Encore
1 commento
Billy Lester
28 agosto 2013 a 23:27 (UTC 1)
Caro Vittorio Lo Conte,
Molto grazie per il tuo gentile recensione del mio CD “Storytime”. Puo contattarmi? Vorrei molto a venire in Italia a suonare il pianoforte. Forse puo aiutarmi a trovare un luogo d’incontro. Possibilmente per la prossima estate.
Io e mio moglie siamo stati in Italia molte volte; a Roma, Toscana, Piemonte, Bologna, Venezia, Le Marche, La Marema, etc. .Perfino L’Aquila un mese prima il terremoto. Di dove sei?
Communque, spero di sentire di te.
Billy Lester