a cura di Christian Panzano
Ne abbiamo parlato, probabilmente ne riparleremo ancora in futuro: la Sicilia negli ultimi anni è in fermento artistico – nomi noti o meno al grande pubblico – segno non solo di un vivaio cantautorale italiano florido, ma anche di un rock degno di nota, di sperimentazioni lineari ma pur sempre interessanti, come questo debut del combo Omosumo. Dietro i tre volti mossi si celano i lineamenti di Antonio Di Martino che mette da parte chitarra e voce e imbraccia il basso, scarnificandone le linee elettroniche, Angelo Sicurella alla voce, al synth e alle drum machine e Roberto Cammarata alla chitarra. Ci proveremo a non farci male nasce dall’urgenza della lotta nei teatri occupati e da uno stacco musicale voluto, ricercato, motivo per cui troviamo al missaggio Mario J. McNulty (NIN, Matmos, Glass, Bowie). Le 4 tracce dell’ep mostrano fin da subito i connotati elettro/synth/industrial con spinte psycho dance su cui le drums lavorano a rullo continuo, il basso in fuzz perenne e la chitarra fruscia con overdrive recidivi. Non mi sembra il risultato di tre esperienze confluite in una unica, bensì qualcosa di bello e mitteleuropeo, con tempi in chiave decodificati un po’ dal Mike Patton più folle, dai NIN più in fattanza, dal kraut di nervatura psicotica (i Neu! metà anni ’70) e dal Bowie berlinese. Raggiungono un livello altissimo nei 4 minuti e mezzo di costano le drum machine con cassa in crisi spastica da uptempo e chitarra garage che nel finale fa vibrare le onde sinusoidali dell’ampli graffiando letteralmente il marchingegno. Più palpabili e telefonati i bpm di tutto è un rischio che sa di primavera tedesca, di Sprung aus Den Wolken ma meno caustici. I siciliani tracciano il selciato, fanno scorrere pluviali di blip e si inerpicano per un crossover che in Italia raramente ha trovato grossi estimatori. Bravi e coraggiosi.
Anno: 2013
Label: Malintenti dischi
Tracklist
1. Le streghe di Benevento
2. Ci proveremo a non farci male
3. Tutto è un rischio
4. Costano le drum machine
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