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mag 11

Charli XCX – True Romance

a cura di Marco Valchera

È, senza dubbio, notevole l’hype che si è generato in questi due ultimi anni intorno al nome di Charlotte Aitchison, in arte Charli XCX: grazie solo ad un ep, You’re The One (2012) e ad un paio di mixtape, è riuscita ad aprire i concerti di Santigold ed Ellie Goulding e ha composto il tormentone delle Icona Pop, I Love It. Non stupisce, per questo, che l’attesa per il suo debutto True Romance fosse tangibile: l’album è, infatti, stato rinviato per più di un anno dall’iniziale data di pubblicazione. Ciò che ha ispirato la giovane dell’Hertfordshire sono le proprie relazioni sentimentali, analizzate sotto ogni punto di vista, ma il titolo di questo esordio è tratto anche dall’omonima pellicola di Quentin Tarantino del 1993, il quale era stato usato come sample in Velvet Dreaming, contenuto all’interno del mixtape Super Ultra (2012). Come una scheggia impazzita, True Romance si muove tra una serie infinita di generi musicali, dovuta anche alle numerosi mani dietro la produzione: Gold Panda, Dimitri Tikovoi (Sophie Ellis-Bextor, Nicola Roberts), Ariel Rechtshaid (Usher, Alex Care), Patrick Berger (Robyn, Lana Del Rey) e molti altri. Charli crea un pastiche di suoni che attraversano l’elettronica, l’r’n’b, la dark wave, e chi più ne ha più ne metta, senza però trovare un filo conduttore tra le tracce. Non aiuta, neanche, il fatto che True Romance contenga ben pochi brani inediti: la maggior parte era già presente nei suoi lavori precedenti, dando l’impressione che più che un album di inediti, si tratti di una sorta di greatest hits. Charli è il perfetto emblema di ciò che la musica attuale è divenuta grazie alle tecnologie e i social network: un blend non ben definito, a volte confuso, a volte riuscito, in cui si sente la necessità di stupire in ogni caso, anche con l’eccesso, quando, a volte, sarebbe meglio essere un po’ più “tradizionali”, soprattutto se si guarda, come in questo caso, a creativi di primo ordine, come M.I.A. o Santigold.
Lo stupore iniziale viene poi ridotto lungo il corso della tracklist: True Romance si apre, infatti, con due autentici gioiellini, Nuclear Seasons e You (Ha Ha Ha). La prima, in autentico stile Santi White, è un synth pop rivolto agli anni 80 con un uso della voce che ricalca lo stile di Marina & The Diamonds, mentre la seconda, su un sample di Gold Panda, mescola ritmiche orientali e  r’n’b, che riescono nel miracolo di legare M.I.A. e Gwen Stefani. Take My Hand è un divertissment disco prescindibile, se non irritante, a metà strada tra la Diamandis dell’orribile Electra Heart e una Ke$ha; molto più convincente è la dark wave di Stay Away, che lascia maggiore spazio alla voce di Charli, sorprendente quando cavalca toni più scuri alla Depeche Mode. Set Me Free ricorda la leader dei No Doubt, nelle sue prove da solista, arricchita da pathos nel pre-chorus: niente di particolarmente innovativo, synth pop da classifica. In Grins torna il melting pot di suoni orientali ed elettronici, tanto cari all’autrice di Kala o Arular, ammorbiditi da un’interpretazione alla Lily Allen, altra campionessa nel mescolare in salsa pop qualsiasi cosa le passi tra le mani. So Far Away, su un sample di Todd Rundgren, segue la scia della sua collega Jesse Ware nel chorus sciogliendosi in un rap lungo le strofe su una base sontuosa; di fronte a Cloud Aura, con il featuring della rapper e spogliarellista Brooke Candy,  che snocciola rime imbarazzanti su Chris Brown e la sua only girl (leggasi Rihanna, per i meno esperti di gossip), l’unica cosa da fare è skippare. Si risale la china con What I Like, a metà tra Santigold e Uffie, che sfrutta il lavoro di J£zus Million alla produzione, per poi confondersi nella poco riuscita Black Roses.  Nel finale si alternano You’re The One, un perfetto numero elettro-pop, How Can I, una confessione d’amore un po’ noiosa, e Lock You Up, sulla falsariga di Madonna o di Lady Gaga, è puro pop giocato su abbondanti sintetizzatori.
Tralasciando alcuni episodi opinabili, True Romance, osannato da gran parte della critica britannica, resta, comunque, un esordio interessante: Charli ha solo 20 anni e una grande voglia di stupirci, lasciando nell’ascoltatore il desiderio di capire quali saranno le sue prossime mosse. Nel frattempo, l’album costituisce un buon punto di partenza, qualora non lo si ascolti nella sua interezza.

 

Label: Atlantic Records

Anno: 2013

Tracklist

01 – Nuclear Seasons
02 – You
03 – Take My Hand
04 – Stay Away
05 – Set Me Free
06 – Grins
07 – So Far Away
08 – Cloud Aura
09 – What I Like
10 – Black Roses
11 – You’re The One
12 – How Can I
13 – Lock You Up

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