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mag 18

She & Him – Volume 3

a cura di Marco Valchera

Siamo già arrivati al terzo capitolo, se si esclude l’opera natalizia di A Very She & Him Christmas (2011), per il duo indie folk, composto dal cantautore M. Ward e dalla diva hipster e attrice Zooey Deschanel, nota per il ruolo di Summer (Sole, per la opinabile versione italiana) in 500 Days Of Summer e per l’attuale sitcom New Girl. Anche questo Volume 3 non si discosta dai due precedenti album, Volume 1 e Volume 2: ci troviamo di fronte ad arrangiamenti solari, romantici, aggraziati, che seguono la scia della classica canzone folk americana, senza nulla aggiungere o togliere alla tradizione. Non c’è un vero scarto evolutivo in questa loro nuova fatica: a “scurirsi” sono le liriche, composte dalla giovanissima Deschanel, in seguito al divorzio con il leader dei Death Cab For Cuties, Ben Gibbard. Certamente non si tratta di ballate dolorose, ma di affrontare la vita in maniera pacata e positiva: quindi si astengano tutti coloro che ricercano nella musica sofferenza o catarsi da essa. Nella scena attuale vi sono numerose band, che guardano agli anni Sessanta, senza affondare il tutto in troppa melassa e carineria. È, insomma, tutto incredibilmente perfetto e roseo nel mondo di Ward e della sua spalla:  troppo per risultare autentico. Dieci brani scritti dalla Deschanel, tre cover e una reprise, che si muovono tra influenze evidenti: il pop dei Beach Boys o di Phil Spector, il soul patinato delle Supremes, e influenze country di Loretta Lynn o Dusty Springfield, concentrati nel classico suono alla Matt Ward.
L’iniziale I’ve Got Your Number, Son, con i coretti e il clapping continuo, è scintillante nelle sue atmosfere solari anni ’60: molto riuscita è l’interpretazione, che si muove sinuosa sulle note di un pop fresco e divertente. Never Wanted Your Love, dalle tinte country folk, sembra un semplice brano britpop, che scorre via con (troppa) leggerezza. Baby, prima cover della tracklist, scritta da Jeff BarryEllie GreenwichGeorge Morton, si appoggia su qualche chitarra rock in più, ma è sbiadita, mentre il pop gioioso di I Could’ve Been Your Girl si salva in corner grazie alla bella Reprise, nella chiusura di Volume 3, tutta giocata su archi e cori. Turn To White lambisce quasi i territori della bossanova, a causa degli arrangiamenti morbidi e piacevoli; Somebody Sweet To Talk To ricalca i suoni dei brani precedenti e sarà difficilmente distinguibile da quello che verrà, mentre lo xilofono cerca di rianimare la folkeggiante Something’s Haunting You. Together è un piacevole zuccherino che guarda ad una Keren Ann, quando decide di scendere tra i mortali per regalarci qualcosa di più orecchiabile, sebbene quella tromba a metà composizione sarebbe stata da evitare. Hold Me, Thrill Me, Kiss Me, seconda cover, questa volta di Karen Chandler, è d’antan al punto giusto: come se Duffy si esibisse su un qualsiasi successo di Elvis Presley. Snow Queen riprende le girl band degli anni Sessanta, una rilettura che sconvolge Sunday Girl dei Blondie, terza e poco riuscita cover, dolciastra e alla Carla Bruni. London, una ballata al pianoforte, ha il merito di allontanarsi dai suoni di tutte le altre tracce: un brano jazzy alla Norah Jones, anche se la sua Manhattan rimane un miraggio. Shadow Of Love, seppur malinconica, non riesce ad affondare quella patina da compitino ben svolto, quale è questo Volume 3.

Label: Merge
Anno: 2013

Tracklist

01 – I’ve Got Your Number, Son
02 – Never Wanted Your Love
03 – Baby
04 – I Could’ve Been Your Girl
05 – Turn to White
06 – Somebody Sweet to Talk To
07 – Something’s Haunting You
08 – Together
09 – Hold Me, Thrill Me, Kiss Me
10 – Snow Queen
11 – Sunday Girl
12 – London
13 – Shadow of Love
14 – Reprise (I Could’ve Been Your Girl)– I Could’ve Been Your Girl

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