a cura di Marco Valchera
“This album is a dreaming album”: con queste parole la giovane australiana Lenka ha descritto la sua nuova, terza fatica, Shadows, dopo i precedenti Lenka (2008) e Two (2011), che l’hanno consacrata come reginetta dell’indie pop, emersa, come molte altre sue colleghe, anche grazie all’aiuto di serie tv, tra cui Grey’s Anatomy. Non c’è dubbio che questo album possegga un forte lato sognante: guardando agli anni ’60 e ’70 (ormai una vera e propria recente mania), Lenka inanella una serie di tracce, che potrebbero essere usate tranquillamente come delle ninne nanne. Ciò dipende dalla nascita del primo figlio dell’artista, Quinn, lo scorso anno: è, dunque, palese, la distanza che intercorre con gli esordi, costruiti su motivetti allegri e spumeggianti, che, raramente, fanno capolino in Shadows. Si percepisce una forte maturità compositiva ed una crescita non indifferente, avvolte in un profondo languore romantico e sentimentale, in alcuni casi, un po’ stucchevole. I momenti migliori sono quelli in cui i toni si scuriscono e le melodie diventano eteree e rarefatte, abbracciando liriche sull’amore e sulla perdita di esso. Da Ingrid Michaelson e Kate Nash (da cui era difficilmente riconoscibile), Lenka ora guarda a Nick Drake o a Beck: il pregio è il rendersi conto che questa evoluzione sia completamente naturale e non forzata, tanto da produrre, per la prima volta, un’opera attraversata da un fil rouge tematico e compositivo, ma il difetto è la mancanza di un po’ di brio, che scuota dal torpore. Si tratta, comunque, di un buon album pop, sincero e innocuo, elegante e ben costruito.
L’iniziale Nothing Here But Love è riemersa dalle sessions del primo album e vanta la collaborazione di Pierre Merchand: giocata su clapping e ottoni e su un uso della voce quasi infantile, racconta la storia di due amanti, che vivono selvaggi e liberi. Un buon inizio, un’ottima canzone pop alla Laura Jansen. La successiva Faster With You, composta con Zac Rae (Sara Lov) è imperniata su una romantica visione d’amore, con l’aiuto di marimba e xilofono; Heart To The Party, il primo singolo, è un motivetto alla Gemma Ray o sull’esempio delle Pipettes, uno scialbo numerico Sixties. After The Winter, con l’accompagnamento di Tracy Bonham al violino, è una noiosetta ninna nanna con archi, così come No Harm Tonight, arricchita da campanelli, monotona e soporifera. Migliori risultano Find A Way To You, un piccolo waltzer, in cui un’acustica è accompagnata da orchestra e la bella ed eterea Honeybee, con tanto di caldi fiati nel bridge. Eppure Shadows rivela le migliori sorprese nel finale: la leggera elettronica di Two Heartbeats, scandita dal battito del bambino non ancora nato e vista dal suo punto di vista; Monsters, toccante ballata al pianoforte, così come Nothing, malinconica e con echi di Sarah McLachlan, e, infine, The Top Of Memory Lane, splendida melodia indie pop alla Erin McCarley.
Label: Skipalong Records
Anno: 2013
Tracklist
01 – Nothing Here But Love
02 – Faster With You
03 – Heart To The Party
04 – After The Winter
05 – Find A Way To You
06 – Honeybee
07 – No Harm Tonight
08 – Two Heartbeats
09 – Monsters
10 – Nothing
11 – The Top Of Memory Lane
Commenti Recenti