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lug 15

Oniric – Mannequin

a cura di Jordan Vianello

Quando ho ricevuto la cartella stampa di Mannequin degli Oniric avevo con me solo il fido “Calimero”, l’Ipad tutto nero con il quale ahimè era impossibile scaricarla, avrei dovuto aspettare almeno un paio di giorni prima di poterlo fare, nel frattempo ho quindi deciso d’iniziare a interessarmi degli Oniric dando un’occhiata alla loro “Web-face” ed ho capito subito di avere a che fare con una band dalle idee molto chiare almeno per quanto riguarda immagine, immaginario e collocazione; gli Oniric sanno benissimo che nel 2013 anche l’occhio vuole la sua parte, www.oniricband.org e capirete di che parlo (peccato non ci sia anche una versione italiana del sito). Appurato questo, speravo sapessero che anche l’orecchio vuole la sua parte. E’ grande la mia gioia quando capisco che lo sanno, sì lo sanno davvero perché Mannequin è zeppo d’idee, arrangiamenti, cambi di ritmo e intenzioni, dosate e interpretate con gusto, intelligenza e cognizione, un disco che può essere svincolato dal genere e dal suo contesto, piacevole e fruibile anche da chi non ha confidenza con il “folk dark” radicato nelle note e nella genesi di Mannequin. Ci vogliono gli ingredienti giusti per farlo: i sintetizzatori e l’elegante pianoforte di Carlo De Filippo, le chitarre, il basso , le batterie e la calda voce di Gianpiero Timbro (membri fondatori degli Oniric) ai quali si affianca l’eterea voce di Simona Giusti. Ma la ricetta non è finita i due beneventani difatti vengono affiancati in alcuni episodi da Alessio Trica alla batteria sempre pronto a variazioni ritmiche ma senza urtare il mood del pezzo, ed è così che ti ritrovi a passare da incalzanti percussioni in levare a un “Walzer dark” di calibrata giustezza senza battere ciglio e senza rimanerne confuso, il basso è affidato a Giuseppe Timbro e gli indispensabili violini a Pamela Gargiuto e Raffaele Tiseo. Si aprono le danze con la traccia che dà il titolo al disco, Mannequin è una cavalcata ariosa e ben orchestrata incipit perfetto per ascoltatori pretenziosi, in Found love in a pain(t) (you make me feel) la voce di Simona accompagna l’ascoltatore in un viaggio fra le corti medioevali della Bretagna, con 12Lune ci si sposta più a Sud nei profumati Borghi francesi per un Walzer dark scandito da organo e pianoforte. Beyond the others potrebbe benissimo campeggiare nella tracklist di Anastasis, dove malinconia e vigore trovano il giusto equilibrio, Tomorrow the sorrow sviluppa una serie di cambi ritmici e arrangiamenti interessanti e mai banali, i violini incedono e il vento soffia forte fra i balli sfrenati dei cortgiani…… un carillon…. Il suono caldo di una fisarmonica. In Nirvana (you make me sick) Gianpiero alza voce e prende la scena nella canzone più differente dalle altre per stile e composizione con un meraviglioso finale ove uno struggente pianoforte esegue una melodia ipnotica in simbiosi con la voce di Simona dando vita ad una sorta di danza macabra dolce e sinistra. Etereo è l’inizio di Little James (the soldier) che presto muta in un folk a tinte oscure, i due duettano insieme trasportando l’ascoltatore in un crescendo musicale di archi. L’inglese è la lingua madre di Mannequin ma trovano spazio anche il francese e un tentativo in italiano: Sensazioni, tentativo poco riuscito e da focalizzare per il futuro. Il disco si chiude con una celebrativa Macabre history degna colonna sonora di un film di Tim Burton. Detto questo parrebbe che Mannequin sia un disco perfetto, ma purtroppo c’è un difetto non trascurabile che aleggia su tutto il disco: un mix delle voci non proprio azzeccato, soprattutto quella di Gianpiero troppo sacrificata a favore della musica e a volte difficile da capire. Gli Oniric restano comunque una band da seguire nella speranza che ci regalino presto un altro oscuro, dolce e folkloristico gioiellino. Consigliato agli amanti di The Black Heart Procession.

 

Track list:

1. Mannequin
2. Found love in a pain(t) (you make me feel)
3. 12Lune
4. Beyond The others
5. Tomorrow the sorrow
6. Suggestions don’t cost a penny
7. Nirvana (you make me sick)
8. Little James (the soldier)
9. My oniric war machine
10. Requiem for a soldier
11. Sensazioni
12. Macabre History
Label: Caustic Records
Anno: 2013

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