a cura di Christian Panzano
Credo che Biale non abbia pretese da mille splendidi soli e men che meno abbia la voglia di dimostrare qualcosa a qualcuno. Credo invece abbia la nutrita necessità di rendere giustizia, ancora una volta, alle idiosincrasie della vita quotidiana regalandoci filtri e sapori che tutti potremmo riscoprire sui palati personali. Gesti vezzeggia furtivamente stralci di figurismo cantautorale per proporsi come fulgido fascio rock a metà dell’opera. Il pop leggero di Il fiore non colto, lo sdrucciolamento folk di Canzone d’amore per un nonno addormentato, il vittoriano mitigante bluesy di Emily, l’aplomb bucolico che piega mex de Il mio amico matto, il montaggio dub swing e silenzi di A zonzo potrebbero segnare inizio e fine di questo prodotto. Dipende dall’orecchio, dall’ammiccamento voluto o meno, dall’intesa che scatta fisicamente e armonicamente nell’atto di sentire tutto d’un fiato, ma credo siano pezzi straordinariamente adatti a prestazioni live belle e sentite. Al mio funerale ed Ema salmodiano tra manouche, soft funk e brio in un ritmo in visibilio, la cover italiana di Psycho killer fa da occlusore a tutto il predetto, dimostrando grandi doti tecniche anche se al posto di Byrne mi pare che Fabio c’abbia messo più una nervatura alla Pino Daniele dei bei tempi andati, che comunque ad avercene. Personalmente ho subito il fascino di D.C. che rasenta una linea gotica tra medis terrae e spoken poetry. Il testo è un meta-testo “Così sei tu ad insegnare che qualcuno in quel buio ha lasciato interruttori” e il colore della chitarra riempie i vuoti volutamente ricercati dalle parole. Ebbene credo valga la pena promuovere questo lavoro del polistrumentista ligure anche solo per arrivare alla traccia numero 9 del dischetto e allora buona vita e buon girovagare.
Anno:2013
Label: Prestige
tracklist
1. Al mio funerale
2. Gesti
3. Il fiore non colto
4. Canzone d’amore per un nonno addormentato
5. Emily
6. Ema
7. Psycho killer
8. Il mio amico matto
9. D.C.
10. A zonzo
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