a cura di Max Sannella
Un menestrello lo-fi urbano, di quelli ai quali non si darebbe un’oncia di credito, quelle figure canticchianti che stazionano negli angusti spazi o angoli dei nostri ultimi pensieri e che – di primo stampo – sembrano inutili dettagli intimisti di miserie e speranze del consesso umano prossimo al collasso. Poi prendi a gingillarti per inerzia, alzi il volume e scopri un infinitesimale mondo al contrario, stupendamente messo a traverso e strizzato dentro belle idee strabuzzanti. Dal Salento la voltura cantautorale di Antonio Russo al secolo Antunzmask, cantore acustico e atipico se consideriamo le folle sonore tutte stampo e copia che occupano gli spazi dell’underground; lui, con quattro accordi e una riserva senza fondo di stili arriva con Al Mostro, un bel panegirico di parole e poesia intimista, di racconto semplice ed ingenuo che traccia subito una libertà immaginaria irresistibile, musica da free-corner con tutti i crismi possibili e con la tenerezza messa a nudo in tutta la sua franchezza di penna. Nove brani ed una bonus track che non reclamano nessun contorno musicale da songwriter consumato, niente rivolte dell’anima o matrici destrutturate da raddrizzare, solo una stupenda vena malinconica unita a verve decisamente teller, quella poetica dal basso, da carotaggi d’anima che sale e sale fino a raggiungere i sensi e i nervi emozionali delle cose grandi travestite da semplici, dei gioiellini outsider sporchi di valore.
Voglia di cambiare e non rimanere in un metro quadro di vita, disillusioni esistenziali e una bella spiattellata di rock, folk, sogni, armoniche, piccole infiammazioni di distorsori e ritmiche buskers, arie bucoliche e coliche tra i denti, fanno girare l’orizzonte di Antunzmask, un qualcosa tra Fumaretto e Cane, un Bugo profondo o i poeti stradaioli, insomma una girandola di colori e bronci che si lasciano rincorrere ed ascoltare col vento tra le pieghe di una freschezza genuina; il blues strampalato Eroi in azione, la ballata scordata Un brindisi, il country nebbioso Here we go, Danubio blu, e la straordinarietà sgarrata e sferragliante di una chitarra e un cantato che, sebbene cantata in italiano, tira su le diaboliche e squinternate atmosfere Beckiane Campari & Gin, fanno, senza tanti complimenti, una vera sorpresa alternativa e la dimensione squadrata di un nuovo artista fool che gironzola con un volume di bellezza non quantificabile.
Della serie ..acchiappatelo al volo!!!
Label: Autoproduzione
Anno: 2013
Tracklist:
1. Eroi in azione
2. I dadi
3. Un brindisi
4. Quarto
5. Here we go
6. Le strade buie di Pastena
7. The housepainter
8. Danubio blue
9. Campari & Gin
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