Sembrano non avere una età ben definita, forever young sempre e comunque, una forza della natura che li ha fatti firmare un patto col diavolo in quanto a definizioni anagrafiche; sono così i Superchunk di Mac McCaughan, la longeva band del North Carolina che in ben dieci album all’attivo, undici con questo fresco I Hate Music, riescono a mantenersi giovani canaglie del pop-punk americano senza defezione alcuna – si magari un periodo in cagnesco con la bassista (ora di nuovo in forza) Laura Ballance – ma una volta aggiustato il tutto rieccoli di nuovo in pista per far pogare e saltare migliaia e ancora migliaia di giovani surfers alle prime armi e meno giovani in pianta stabile vicino ad un juke-box.
Dunque quando si ritorna amici e si riuniscono le forze mentali e creative, tutto fila via come un fulmine e in questo disco c’è tutta l’energia ottimista di una band che resiste mode e soggettive, e l’inno iconoclasta dei three minute song punkyes grida più che mai in largo e lungo la tracklist, un validissimo motivo per scaricare tensioni o farsele venire, comunque una destinazione sonora che gira benissimo e se poi messa a tutto volume addio pace. Nella loro storia si possono ricordare le “corride elettriche” tra distorsori fumanti e il laido atmosferico che incorniciava la scena punk americana, quelle polveri accese che detonavano tra sputi e vomiti gioiosi, ora, mantenendo sempre calde le spinte acuminate del genere, il suono sembra leggermente addomesticato o come dire, malleabile all’orecchio ma che comunque riesce a spaccare oltre e in grandeur.
Echi, chitarre arrossate, ritmo sovversivo quanto basta e un cantato che sembra quello di un sedicenne in fregola di donne e vita (nonostante i 46 anni conclamati) elaborano magnificamente la forma fisica e tecnica dei Superchunk, la formazione detentrice di un carattere sonico da invidia, mai piegato e mai rassicurante in tutti i loro anni di carriera; dispersione elettrica a go go nelle coralità college di Me & You & Jackye Mittoo, nella hit radio Low F, dentro ballata da accendini accesi nel buio di Out Of The Sun o nella schizofrenia da pogo certificato FOH, insomma una tracklist che infiamma dopo uno o due giri stereo, che brucia in poco – ma dannato – tempo.
Nulla di rivoluzionario, ma una piccola rivoluzione nel nulla si! Superchunk forever.
Label: Merge
Anno: 2013
Tracklist:
1.Overflows
2. Me & you & Jackie Mittoo
3. Void
4. Staying home
5. Low F
6. Trees of Barcelona
7. Breakin down
8. Out of the sun
9. Your theme
10. FOH
11. What can we do
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