L‘Italia spreca la forza biologica dei suoi venti-trentenni fra precariato, sogni che diventano illusioni e vite che diventano Storie mancate. Qualcuno però reagisce e prova a riempire il vuoto imbracciando gli strumenti e affidandosi alla magia del pop. Come ad esempio i Violacida: giovani, vitali, allergici alla musica triste (ma non a quella malinconica). Sono cresciuti a pane e brit-pop, cibandosi di quella lunga epopea che va dai Beatles ai Blur, ma si sono sturati le orecchie anche con i My Bloody Valentine, tenendo presente che in patria Rino Gaetano riscriveva la parola cantautore in un senso beffardo e catchy prima ancora che questa parola avesse un significato. Dalla loro hanno che sono lucchesi, gente che non si scoraggia, e che nel 2011 sono arrivati in finale di quel vivaio di sorprese (negli anni Offlaga Disco Pax, Samuel Katarro, Blue Willa) che è il Rock Contest di Firenze. Il quale con l‘etichetta Rock Contest Records pubblica oggi questo disco d‘esordio, prodotto da Manu Fusaroli (già al banco per Le Luci della Centrale Elettrica) e in arrivo nei negozi ad un solo anno di distanza da un promettente ep d‘esordio intitolato Siamo tutti poveracci.
set 13
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