L´arte poetica e quella musicale da tempo flirtano insieme con risultati spesso interessanti. Qualche volta è la poesia che subisce la trasformazione maggiore mutandosi nei versi di una pop song, oppure come qui, mantiene la propria identità ed i versi vengono recitati con ardore in mezzo alle improvvisazioni dei musicisti. Erika Dagnino non la scopriamo certo ora. La poetessa genovese da tempo scrive testi ricchi di immaginazione che raccontano di sensazioni in parole che si rincorrono a descrivere in modo inedito storie il cui svolgimento è imprevedibile. Ad accompagnarla in un club di New York ci sono tre improvvisatori: il sassofonista e flautista Ras Moshe, Ken Filiano al contrabbasso e il percussionista e vibrafonista John Pietaro. In Europa manca un interesse reale per queste forme di improvvisazione, versi e musica, rap e free, mentre in USA la sua poesia, recitata così appassionatamente in italiano ed in inglese ha incontrato subito l´interesse del pubblico e della viva comunità di musicisti che risiede a New York. Lei, sul palco, improvvisa dei versi mentra il tutto prende forma con assoli del sassofonista o concitati momenti collettivi. Il percussionista e vibrafonista (ha studiato con Karl Berger) è molto interessante a creare momenti liquidi in cui la musica scorre senza remore. Se il bop era stato la colonna sonora dei romanzi di Jack Kerouac qui è la Dagnino a dare espressione e direzione vocale a quella che è la musica di tre improvvisatori della big apple. L´improvvisazione finale chiude un disco in cui le arti letteraria e musicale trovano un punto di incontro perfetto, eco della contemporaneità. Un eco che si spera arrivi di rimbalzo anche in Italia.
Label: Slam Productions
Year: 2013
Tracklist
01. Preludio
02. Prima Improvvisazione
03. Seconda Improvvisazione
04. Terza Improvvisazione
05. Quarto Improvvisazione
06. Intermezzo
07. Quinta Improvvisazione
08. Improvvisazione Finale
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