Sono trascorsi ben cinque anni dall’ultimo bel lavoro di Emiliana Torrini, Me & Armini (2008). Cinque anni in cui l’artista islandese è andata in tour, è diventata madre del suo primo bambino e, spinta da una crisi d’ispirazione, ha deciso di ritornare nella patria natia dall’Inghilterra. Additata come una delle regine del trip hop, ai tempi dell’esordio Love In The Time Of Science (2000), in compagnia di Alison Goldfrapp e Martina Topley-Bird, la Torrini ha seguito un percorso personale che l’ha portata a divenire tanto la scrittrice di un brano pop da capogiro (Slow di Kylie Minogue), quanto ad interpretare il motivo portante di Il Signore Degli Anelli – Le Due Torri, Gollum’s Song. La sua fama è, così, accresciuta, anche grazie al successo del singolo Jungle Drum, motivetto pop che ha, addirittura, accompagnato lo spot del governo islandese per favorire il turismo nel paese. Prodotto, nuovamente, con la collaborazione di Dan Carey (Franz Ferdinand, Bat For Lashes, Sia Furler, Oh Land), Tookah, il quarto lavoro della Torrini, ne conserva il talento compositivo, mostrando qualche novità rispetto ai predecessori.
Tookah è un concetto creato dalla stessa autrice: un neologismo che rappresenta uno stato di equilibrio interiore, un bilanciamento tra bene e male con un conseguente raggiungimento di uno stato di tranquillità. Per questo, la musica segue la strada di composizioni acustiche, pastorali, con spruzzate di elettronica qua e là, che diviene, in alcuni passaggi, il fondamento su cui si sviluppa l’intera struttura. È il caso del singolo Speed Of Dark, nell’immediatezza non propriamente entusiasmante, forse per la sua distanza con il materiale precedente della Torrini: ma, ad un ascolto più attento, la struttura pop, con le sue percussioni 80’s alla Toto, e un ritmo, che richiama l’ultima Ellie Goulding, riescono nell’impresa di creare una potenziale hit, senza cedere a commercialismi di sorta. Guardando anche ai New Order, Speed Of Dark è una piccola perla pop, ricca di sintetizzatori. Su questa scia si pongono, anche, la più tradizionale Home, allegra e orecchiabile, e l’esperimento riuscito del brano conclusivo When Fever Breaks, un mantra che si apre con una lunga introduzione noise per poi evolvere in un funky inaspettato. Splendide le composizioni più vicine alla vena acustica dell’interprete: la title track, un inno scuro e distante, Caterpillar, Autumn Sun, che sembra uscire da Me & Armini, e Elisabet, dedicata alla zia, un’ode malinconica e avvolgente. Blood Red, nelle sue atmosfere rarefatte e glaciali, è un’elegia bucolica che si avvicina agli ultimi Goldfrapp, prima dell’entrata delle percussioni nel finale.
Lontano da qualsiasi tentativo di allargare il suo pubblico, Tookah è un album meditativo, suggestivo e riconferma l’estro di Emiliana Torrini, mostrando come l’Islanda non viva della sola Bjork.
Label: Rough Trade
Anno: 2013
Tracklist
01 – Tookah
02 – Caterpillar
03 – Autumn Sun
04 – Home
05 – Elisabet
06 – Animal Games
07 – Speed Of Dark
08 – Blood Red
09 – When Fever Breaks
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