È raro, come molti di voi già sapranno, che su queste pagine si lasci spazio all’analisi di “semplici” demo autoprodotti e le ragioni dietro una simile decisione operano essenzialmente su due livelli: il primo, è che – visto il quantitativo di materiale cui veniamo giornalmente inondati – non avremmo né tempo, né modo per smaltire, con la dovuta attenzione, tutte le produzioni emergenti che affollano (spesso con ottimi risultati) il panorama musicale italiano.
Magari, con qualche elemento in organico in più si potrebbe affrontare anche un discorso di questo genere, creando – se lo si vuole – un’apposita sezione, su questo portale, dedicata proprio all’universo underground tricolore … e qui, ovviamente, mi rivolgo a voi lettori: se avete intenzione di darci una mano, non esitate a farlo, anzi CONTATTATECI immediatamente!
Secondo motivo dietro questa precisa scelta “redazionale”, c’è la – più volte espressa – volontà di segnalare, creando quindi una vetrina di tutto rispetto, quelle produzioni “artigianali” che riescono davvero a colpirci il cuore, non solo le orecchie, portando pertanto avanti, quasi in un discorso di pura meritocrazia, quelle band o quei progetti che (ci) sembrano non già ripetere formule e stilemi espressi altrove, ma che, nonostante le difficoltà del caso, anelano a creare una soluzione sonora davvero originale e, dunque, innovativa.
Ecco, dunque, il motivo dietro la scelta di parlarvi, oggi, di questi capitolini File Not Found, al secolo Leonardo Meko (voce & chitarra), Christian Di Bartolomeo (chitarra solista), Claudio Buricchi (basso) e Marco Cinti (batteria & cori), four act già attivo da un paio d’anni e – finalmente – giunto al traguardo della prima release: 404, un EP che non cesserà di meravigliare tutti gli appassionati di Hard Rock e Heavy Metal (nell’accezione più “classica” del termine).
Fin dal primissimo ascolto, emerge tutta la qualità di una band che non sa solo “eseguire”, ma che nella composizione (di cui ho, soprattutto, apprezzato la capacità di discostarsi dalla classica struttura: strofa/ritornello/strofa/ritornello/bridge/ritornello) trova la sua stessa natura, offrendo ad un pubblico (che spero possa crescere giorno dopo giorno) tre canzoni d’indubbia fattura.
L’apertura è, difatti, affidata alla decisa Leave The Shit Behind, in grado fin da subito di esaltare l’ascoltatore con tutta la sua energica melodia, la voce graffiante, il muro chitarristico (davvero convincente) ed un’atmosfera tipicamente d’oltreoceano.
A seguire, la malinconica Insomnia – i cui primi due minuti sono assolutamente memorabili, dominata da un intenso arpeggio/intreccio chitarristico e da una prova vocale d’assoluto prestigio.
Conclude il lavoro Crisis, forse la più “tradizionale” delle tre, lenta nello stacco iniziale, dura nell’incedere per poi, infine, esplodere verso il traguardo, in un crescendo di note e sensazioni.
Che dire … se questo è l’inizio dei File Not Found, non vedo l’ora che i ragazzi tornino in studio per incidere, stavolta, un vero e proprio album e che, dopo di questo, ce ne possano essere altre decine.
Promossi a pieni voti.
Tracklist
01. Leave The Shit Behind
02. Insomnia
03. Crisis
Anno: 2013
Genere: Hard Rock / Heavy Metal
Etichetta: Autoprodotto
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Intervista ai File Not Found! » musicZoom
11 febbraio 2014 a 21:21 (UTC 1)
[...] dell’attuale panorama underground nazionale. Il loro 404 aveva già raccolto pareri positivi sia qui che altrove … adesso, è arrivato il momento di scambiare quattro chiacchiere con loro. Abbiamo [...]