Alla terza prova sulla lunga distanza, gli Jacuzzi Boys escono per la Hardly Art con un omonimo lussurioso, voluminoso (nel senso di spazio e non di volumi sonori), chic e indie, un connubio spesso in auge in questi tempi. I ritmi iniziali di Be My Prism e Black Gloves ci ricordano le radici tropicali del gruppo (Miami, FL), ma accompagnate da un gusto pop in cui molti ci potranno rintracciare idee che ricordano i Beatles, ma in fondo tutti i gruppi ricordano i Beatles. Molto più interessante la traccia successiva: Double Vision (la migliore del lotto assieme a Hotline) dona un tocco di originalità in più e risulta interessante perché le visioni, malgrado siano solo sussurrate, iniziano a circondarci. Spesso le sonorità virano sugli anni’70 (Dust contiene chitarre lunghe che riempiono molti spazi) e contengono un rock a volte acido a volta simil-progressive: Rubble ci sveglia di soprassalto con una elettricità fuori dalle righe, mentre Over the zoom risulterebbe debitrice nella sua totalità alle mastodontiche creazioni dei Black Mountains, se non fosse per le tracce leggere ma evidenti dell’accompagnamento delle chitarre. Il contrasto tra le sonorità risulta gradevole e accattivante, quasi come i Superfurry Animals, con Guillotine con fa il paio con Hometown Unicorn. E forse abbiamo fatto centro: con la formazione di Bristol gli Jacuzzi Boys condividono sonorità forse meno potenti ma allo stesse modo visionarie, sicuramente intriganti: Domino Moon ce li ricorda ancora con una sessione ritmica di pregevole fattura e le solite chitarre allegre e gaudenti che svolazzano qui e lì prima del cambio di registro. Anche per questo il disco resta a lungo impresso nella memoria e, di questi tempi, è manna dal cielo.
Label: Hardly Art
Anno: 2013
Tracklist
01. Be My Prism
02. Black Gloves
03. Double Vision
04. Dust
05. Rubble
06. Over the Zoom
07. Guillotine
08. Heavy Horse
09. Hotline
10. Domino Moon
11. Ultraglide
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