Un obiettivo dichiarato - a cui poi tengono fede – di scrivere, cantare e suonare canzoni da magone. Si, il quintetto campano dei Grammophone con Multiverso riesce a stabilire immediatamente quella lunghezza d’onda tra eleganza, passione e uno straniante pop-rock melodrammatico che si intendere da più di uno strato di ascolto, arriva direttamente ai piani alti della curiosità per le nuove cose che fanno musica. Ottimo incrocio vocale tra un Mengoni d’autore e lievitazioni emozionali alla Buckley Jr. e quella musica di contorno che asseconda, svolazza e dipinge traiettorie ora di accompagnamento ora di ondate di calore diamantino.
Dicono che un Christo si è fermato nella loro cittadina, Eboli, ma la loro musica viaggia ben oltre le paratie della provincia, e queste tracce di pop agro amaro, che si rotola dentro e ne fuoriesce luminoso, sono le partecipazioni accorate di una scrittura variegata e senza briglie da sciogliere, viaggia sostenuta e sognante fino a rinnovarsi dentro quella magia che si chiama bellezza delle cose semplici, dentro quella poetica olivastra che ha nel crepuscolo la sua migliore definizione cromatica; dieci brani venati di solitudine jazzly “Parigi” – ad affinare bene l’udito - o dedicati ad una ardita forma descrittiva delle atmosfere elegantissima nel loro tepore grigio di Nell’incanto, Gli orchi, una tracklist pensante e mai abbandonata a sensazionalismi distorti e raffazzonati, una lotta- tra paura, immaginifico e speranza che nella fragilità di Madame o nella grazia dettagliata di sperimentazioni e gingillini effettati della titletrack hai i suoi cardini, i suoi inestimabili rubini di riferimento.
Multiverso dei Grammophone è un lavoro che asseconda voglie di un qualcosa di nuovo fuori dalle schizzate di watt, ed è effettivamente così.
Label: SubCava Sonora
Anno: 2013
Tracklist:
1. Oltrenatura
2. Segreto
3. Nell’incanto
4. Botola
5. Parigi
6. Treno in c minore
7. Gli orchi
8. Madame
9. Il pianto di Matilda
10. Multiverso
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