Quando si parla di possibili nuovi eroi della scena indietronica underground italiana ma già proiettati oltre le cortine fisiche delle dogane, loro, i Kinky Atoms, non possono mancare, sono già un pigliatutto di atmosfere, mareggiate amniotiche e sollazzi liquidi che fanno riferimento a prestanti volontà senza gravità, che esondano ben oltre le classiche ed etichettabili morfologie d’ascolto.
Roberto Matarrese e Fabio Properzi, questo il nucleo centrale del logos, sono a tutti gli effetti il nuovo fenomeno che sorvola i nostri ascolti, ed il loro debutto White Noise vive di una capacità di scrittura e atmosfera sorprendente, un continuo allunaggio, reprise e ancora allunaggio – a rimbalzo – che “contatta” fiati sotto zero di Radiohead e brividini alla Atoms For Peace in sequenza, una colorazione totale bluette che rifrange e cosparge tutt’intorno spore e licheni di un profondo Nord, di una delineazione immacolata. Disco che si adotta immediatamente tra le cose più opalescenti e immaginifiche che si possano trovare in giro, una sfilza di sensazioni tradotte in dodici pièces che coincidono con il calare della sera e in quel “quando” ci si vuole sentire protetti e in “navigazione mentale” dietro a vetri ricamati da condense appannanti.
Esistenzialismo, digitalismi, poetica azzurrognola e poesia sottovetro sono le credenziali assolute di questo frammento di sogno che galleggia leggiadro tra suoni a caldo e a freddo, un mondo questo dei KA che vive di rendita propria e di una tenerezza globale che alla fine profuma di muschio e che fa spalancare il cuore; tutto è impalpabile, glitch e melodia, ethereal soul e soluzioni umorali, pace interiore e ascolto lievitato, tutto si dilata ed espande, alcuni esempi piovono dai sintetismi alla Notwist in Good question, il fare birichino e scattante di Slow motion, lo sperimentalismo caleido-noises di Greyscale (con la chitarra di Ermal Meta dei La Fame Di Camilla) o la bellezza fatta musica che l’armonia assoluta di Solid ground inquadra come un tratteggio, una lama di luce fiamminga.
I pugliesi Kinky Atoms, sono atterrati tra di noi e con loro un nuovo modo di leggere le orbite e le ionosfere dell’anima. Spregiudicatamente bello!
Label: Magnatune
Anno: 2013
Tracklist:
1. Intro
2. Good question
3. Over way
4. Spotlight
5. Slow motion
6. Fall down
7. Ocean breathe
8. It’s no time
9. Greyscale
10. The rainbow man
11. Solid ground
12. Spinning away
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