Ma quale bluesman viene da Winnipeg in Canada e vive a Londra da più di 15 anni? Quale bluesman si ubriaca alla feste e lava i piatti per evitare il chiacchiericcio finale dei pettegolezzi? Quale bluesman non abbandona i suoi figli illegittimi per andare in cerca di avventure? Questo è Benjamin Darvill, ex-chitarrista dei Crash Test Dummies nato in Canada ma cresciuto a Londra, folgorato sulla strada del funk dal sacro spirito gospel-blues, ha scelto Son of Dave come nome d’arte della sua one man band, con la quale canta, suona l’armonica accompagnandosi con il beat box, batte il tempo con piedi e tamburello, si muove fra washboard e mandolino, mette tutto in loop e finisce per dare mille forme nuove ad un suono antico. La modalità lo-fi dei suoni sporchi e scarni, le impennate in stile blaxploitation, le decostruzioni ritmiche e un piglio quasi cabarettistico sono i termini con i quali l’artista costruisce un vocabolario assolutamente originale. Dopo il successo ottenuto nel 2008 con l’album 03, e nel 2011 con Shake A Bone registrato e mixato da Steve Albini nel suo studio a Chicago e dallo stesso Son of Dave definito come il miglior one-man-band album che potesse mai sperare di fare, era tempo di cambiare ed ecco il quinto attesissimo full-band album: Blues at the Grand. All’interno troviamo tanto di chitarra, basso, batteria, percussioni, organo, piano, sax, coriste e naturalmente l’immancabile armonica, in cui gran parte degli strumenti sono suonati dal nostro, coadiuvato dal super producer Jimmy Hogart (Amy Winehouse, James Morrison, Corrine Bailey Rae). Alle registrazioni in quello che ama definire il suo “blues ranch” londinese hanno preso parte tanti amici musicisti come invitati ad lungo party durato 2 anni: Joey Waronker (Beck, REM) alla batteria, Henry Olsen (Screamadelica) al basso, Will Foster (Fratellis) alle tastiere, Martin Slattery, Greg Heath ai fiati, e le splendide voci di Martina Topley Bird, Jessica Hynes, Josephine Oniyama, Naomi Yhap.
nov 15
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