Lo bramavo fin da quando ne ho avuto notizia, e finalmente ho il piacere di poterlo ascoltare e recensire: si impreziosisce il ventaglio di partecipazioni per le compilation DJ-KICKS, e questa volta tocca a John Talabot, lo spagnolissimo produttore che l’anno scorso con il suo album ƒIN si è piazzato sull’olimpo dei grandi nomi dell’elettronica contemporanea, un’elettronica fine, ricercata, gustosa, un’elettronica con spunti di freschezza in un panorama dove tutto risulta un po’ puzzolente di naftalina. Nutro quindi grandi aspettative da questo ennesimo capitolo della saga che, non nascondo, difficilmente ne ha sbagliata una (nel passato recente hanno partecipato Maceo Plex e Hercules & Love Affair ma per aver visione dell’eterogeneità si consiglia di visitare il sito).
Mi butto a capofitto sull’ascolto, e mi si apre una prospettiva sonora lenta, oscura, che mi ricorda un’altra compilation che personalmente ritengo fondamentale, ossia “At The Controls” di James Holden: con i primi brani si setta già quindi un’atmosfera ben definita che accresce la mia curiosità sulla lunga distanza, in quanto voglio proprio ascoltare dove ci porterà. Di sicuro già da subito traspare una sapiente ricerca musicale, frutto di una conoscenza spropositata, che è forse il comune denominatore dei compilatori delle DJ-KICKS; un susseguirsi di incastri che rasenta la perfezione, non necessariamente tecnica ma soprattutto stilistica, al fine di creare una sorta di viaggio sonoro (che è poi l’essenza del mestiere del dj). Si passa da una morbida techno iniziale, ad un approccio tribale con Hetrotopia di Michael Ozone nel remix di Young Marco che si evolve fino ad arrivare all’estratto creato da Talabot proprio per la compilation, ovvero Without You, vero e proprio capolavoro, poesia in chiave contemporanea e preghiera recitata da voce sottile che ricorda un pò la precedente Last Land su ƒIN. Segue a questo momento di intimità un’apertura sorridente, una distensione fatta da pochi suoni ma sistemati in maniera più melodica: sono le tracce di Axel Boman, Joe Claussell e Moodyman che remixa Mara TK, tutte istituzioni rappresentanti approcci particolari alla musica ma universalmente riconosciuti. Siamo circa a metà compilation e il mood è tendenzialmente più rilassato, ma non meno raccolto, il tutto è ancora permeato da una sorta di tribalità che rappresenta l’impronta, la linea guida che Talabot vuole mantenere affiancando un disco dopo l’altro miscelando sapientemente le parti necessarie dei brani, come se fossero davvero ingredienti per una pozione rigeneratrice. Talabot come sciamano di una danza e di un ascolto meditativo, che procede verso direzioni sicure, che lascia nel fruitore una sensazione di benessere interiore, di propositività con un pizzico di meditazione: è un’esperienza consigliata nell’individuale ma possibile anche in gruppo come unione di tante individualità. Sto forse esagerando? Sembro lobotomizzato? Sembra forse che sia preda di visioni mistiche frutto di una coadiuvazione di sostanze stupefacenti? Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) non è così, le mie non son parole al vento (anche qua dipende dai punti di vista), ma è la reale descrizione delle sensazioni che mi suscita questo DJ-KICKS. Una vera rivalutazione della figura del dj come intermediario di un messaggio che va a stimolare punti intimi dell’ascoltatore, un messaggio che è veicolato attraverso la musica fatta da altri, un calderone di dischi altrui che è necessario conoscere bene per saperli mescolare al punto di ottenere l’effetto voluto. Ne scaturisce insomma un balsamo musicale dove tutti gli ingredienti sono di ottima qualità, minuziosamente ricercati dallo stregone nella marea musicale che pervade il mercato attuale (spesso permeato da parecchio inquinamento sonoro), sapientemente miscelati al fine di creare un elemento unico perfettamente amalgamato dall’inizio alla fine: in principio ti rapisce con ritmi morbidi e suoni caldi, fino a rapirti in quella sua dimensione tribale e vorticosa dove ti abbandoni, per poi ricullarti sul finire nel quotidiano e nel terreno, grazie ad espedienti più acidi come i Motor City Drum Ensemble e ritmi più contemporanei come quelli creati proprio dal nostro Talabot in sinergia con il già citato Axel Boman per il progetto Talaboman e la loro Sideral, quasi a chiudere il mixato solo prima dell’etereo congedo di Pional con It’s All Over.
Semplicemente da rimanere a bocca aperta, una di quelle compilation che vale la pena possedere, ed ascoltare e riascoltare fino a consumarla, uno di quegli insiemi di canzoni altrui che costruiscono nel loro complesso un elemento unico con una vita a sè; ed il merito è di un grande compilatore, di un giovane ma già espertissimo conoscitore musicale, di un incredibile incantatore che riesce ad immolare questo mixato quasi come vero e proprio oggetto sacro, un infuso sonoro che estrania l’ascoltatore e lo solleva in una dimensione diversa. So che queste parole vi sembreranno esagerate e frutto di un uso smodato di cannabinoidi, ma vi giuro che in realtà sono in astinenza da un po’, e se continua così, il mio nuovo vizio può diventare l’ascolto smodato di questa compilation, e Talabot è il mio pusher.
Anno: 2013
Etichetta: !K7 records
Tracklist:
01. North Lake – Journey To The Center Of The Sun
02. Pye Corner Audio – Underneath The Dancefloor
03. Maps – I Heard Them Say (Andy Stott Remix)
04. Pye Corner Audio – Zero Centre
05. Michael Ozone – Hetrotopia (Young Marco Remix)
06. Madteo – We Doubt (You Can Make It)
07. Harmonious Thelonious – The Grasshopper Was The Witness (Elmore Judd & Rowan Park Remix)
08. Tempel Rytmik – Anagrama
09. John Talabot – Without You (DJ-Kicks)
10. Axel Boman – Klinsmann
11. Joaquin Joe Claussell presents Residue Part One – Eno (Melodic Dub)
12. Bostro Pesopeo & Pional – Bonus Beats
13. Mara TK – Run (Moodymann Remix)
14. Alex Burkat – Shower Scene
15. Mistakes are Okay – Night Watcher
16. Unknown – #001
17. Round – Glass
18. Max Mohr – Old Song
19. Samo DJ – Tai Po Kau
20. Motor City Drum Ensemble – Escape To Nowhere
21. Paradise’s Deep Groove – Innermind
22. Abby – Streets (Wraetlic Remix)
23. DJ Jus-Ed – Turn Of The Century
24. Genius of Time – Juno Jam
25. Kron – Silikron (Jürgen Paape Remix)
26. Talaboman – Sideral
27. Pional – It’s All Over (Locked Groove Rendition)
Commenti Recenti