Forse, se si dovesse rintracciare in una giovane band underground qualche segreto o stuzzicheria del rock’n’roll, nei piemontesi Aut In Vertigo si andrebbe sul sicuro, il loro inno sacrificale rockers innestato nel piccolo diametro di questo ottimo esordio In Bilico è un ascolto ben sodo quanto immaginario, un disco da ascoltare viaggiando chissà dove, tosto di quella radiofonicità squillante che apre cuori e polmoni in cerca di aria libera. Incrocio tra un Maurizio Pugno, Massimo Priviero e Graziano Romani, l’estetica del registrato non manca di qualità e di quei proclami vincenti che attraversano gli ascolti e li portano a sognare luoghi, strade e amori vicini e lontani, perennemente alla scoperta di luci e ombre di una America tanto agognata e da percorrere in tutte le sue venosità colorate; undici tracce che la band ingrassa a riff e ritmi corpulenti, ballate e anime da spalancare tra cieli e terre di frontiera e la prosaica sporca e distorta di chi il rock lo vive con affanno e sudore e non con le pieghe ben stirate della moda.
Ma anche un disco cangiante, che sconfina in territori allargati, come l’epica poppyes che scoppia in Volto fragile, Rivoluzione, Chiara, innesca funk shuffle in Pelle e peccato e annebbia di bello nella ballatona da accendino acceso di marca sixsteen Deep sigh, e poi parole e pensieri sull’umanità d’intorno, dai bambini, alla vita capovolta e tutto il kit trasognato per un mondo tondo di felicità e amore. Si un disco che fa ballare e pensare, lucido e sabbioso che guarda e suona attraverso le cose e ha un senso stupendo se “preso” dalle parti della sua poesia carica di watt e di energia diabolicamente high Radio Aut.
Buona la prima!!
Label: Autoproduzione 2013
Tracklist:
1. Passi
2. Volto fragile
3. In bilico
4. Pelle e peccato
5. Fuori gli dei
6. Rivoluzione
7. Chiara
8. Fratello gert
9. Olè olè
10. Deep Sigh
11. Radio aut
1 commento
Diego Cortese
30 novembre 2013 a 12:12 (UTC 1)
Bellissima recensione, leggo le parole e sento la musica, Sannella c’ha preso nel segno.