Daniele Mana già conosciuto da anni nel panorama della musica elettronica, torinese di nascita, ex Nice Guys iniseme a Cristiano Toffei, e partecipante al Redbull Music Academy a Seattle, in seguito trasformatosi in The Pure e al momento confermatosi come Vaghe Stelle, torna con un EP chiamato Hope. Insomma il ragazzo ne sa (tant’è che un suo brano è stato inserito da Kele per la sua Block Party Tapes su !K7) ed ascoltando questo EP noto una raggiunta consapevolezza nei suoni, una chiara direzione musicale, una scelta voluta senza troppa omologazione a ciò che gira ultimamente; perchè sì, stiamo parlando comunque di un filone dell’elettronica che si può definire intelligente, post-dubstep, e una serie di altre mille pseudoetichette che fan molto figo al momento sulla scia di Burial che sembra essere diventato il padre di questo genere che in realtà forse neanche esiste. Ma il progetto di Vaghe Stelle, segue una strada sua, sicuramente trae un po’ di ispirazione ma si sente che non vuole copiare, ma vuole forse addirittura staccarsi da questa corrente, per diventare qualcosa d’altro; già nei suoi precedenti lavori si percepiva questa tendenza, ma di sicuro con questo suo ultimo lavoro si ha davvero la conferma delle potenzialità di questo giovane, che con questo progetto ha finalmente trovato la sua dimensione. L’Hope EP si caratterizza per avere ritmiche più decise rispetto ai precedenti lavori, strutture meno dilatate, ma non per questo meno oniriche; rimane un oscuro comune denominatore nel dna dei pezzi di Vaghe Stelle, una sensazione di inquietudine, probabilmente frutto dell’influsso che ha la sua città, una Torino grigia ed esoterica, ma culla di una moltitudine di elementi ispirazionali sfruttati da personaggi creativi e capaci come Daniele. 4th Hope è maestosa, ben realizzata, ed è forse la traccia che più si avvicina all’immaginario “burialiano” assieme alla 10th Hope per via di voci pitchate, ma che si contraddistingue per inserti un pò tribali e orientaleggianti su una ritmica bella precisa. Leggermente più sperimentali 8th Hope che mi sembra un incontro tra Autechre e Aphex Twin che vanno a farsi una birra con gli Orbital, e 11th Hope che calzerebbe a pennello come base per un brano di Tricky. Chiudono l’EP due remix, il B.A.T. remix di 4th Hope, eccezionalmente scuro ed ipnotico, minimale e calibrato nel suo crescendo di puro dub, e l’eccelso G.O.D. remix di 8th Hope, che mi ricorda un po’ Murcof nelle sue parentesi più scure. Insomma, un prodottino d’esportazione niente male questo Hope EP, un lavoro che strizza l’occhio sicuramente oltr’alpe, oltre manica, oltre e basta.
Anno: 2013
Etichetta: Gang Of Ducks
Tracklist:
1) 4th Hope
2) 8th Hope
3) 10th Hope
4) 11th Hope
5) 4th Hope (B.A.T. remix)
6) 8th Hope (G.O.D. remix)
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