Ciara è il classico esempio dell’artista che vede declinare sempre più velocemente la sua fama: l’esordio nel 2004 e il successivo The Evolution (2006) furono grandissimi successi che la consacrarono nella scena r’n’b e pop contemporanea. Poi dopo la sua hit più famosa, Love, Sex, Magic, con il featuring di Justin Timberlake, qualcosa è andato storto e Basic Instinct (2010) si è miseramente fermato alla posizione 44 della Billboard Chart, vendendo solo centomila copie dalla sua pubblicazione. In rotta con la casa discografica, la defunta Jive Records, tanto da essere costretta a finanziare direttamente da sé i suoi videoclip, Ciara, nel giro di tre anni, è diventata una meteora, inanellando ingiustamente una continua serie di insuccessi, pur avendo sempre buone produzioni (Ride resta uno dei suoi singoli più potenti, così come Work). La svolta sembrava essere arrivata l’anno scorso, quando la giovane interprete decide di ritornare dal suo mentore, L.A. Reid, e di firmare un contratto con la Epic: la situazione, però, non cambia di molto. Si diffondono notizie su un album dal titolo One Woman Army, tutto sembra essere pronto, dal photoshoot ai singoli che si susseguono uno dietro l’altro, senza essere considerati da nessuna radio o classifica. La sporca Sweat, la slow jam Sorry e la jacksoniana Got Me Good si rivelano essere tre flop pesanti e, di nuovo, inspiegabili. Tutto quindi viene nuovamente congelato, fino alla pubblicazione di questo Ciara, definito un ritorno alle sue origini e un punto di rinascita commerciale, sebbene, almeno fino ad ora, escludendo il buon posizionamento di Body Party, le vendite siano state scarse, seppur sparse anche in Europa. Il perché Ciara non riesca ad avere più successo è un mistero: non dotatissima vocalmente, è però una eccellente ballerina, performer e, soprattutto, è sempre rimasta fedele (tranne qualche piccola eccezione proprio in quest’ultima fatica) al genere r’n’b con tinte di hip hop e dirty south.
Ciara è un interessante collage della scena black attuale, migliore della prova precedente, ma The Evolution rimane, ormai, irraggiungibile, così come i picchi di Fantasy Ride (2009). L’opener I’m Out con l’onnipresente featuring di Nicki Minaj è un uptempo che unisce rap, ghetto r’n’b, e un pastiche di suoni elettronici: il rap della Minaj è efficacissimo come non mai, mentre Ciara snocciola le liriche di questo potente ladies’ anthem. I’m Out si candida come uno dei singoli più riusciti della nostra, così come la melliflua e sensualissima Body Party, una slow jam che riporta alla mente Prince e R. Kelly, o attualmente, Miguel. Riproposta anche come una bonus track con il featuring del rapper B.o.B. e del fidanzato Future, Body Party ha, fortunatamente, riportato il nome di Ciara al successo, almeno negli Stati Uniti, complice un video sexy ma non volgare, un’ottima produzione di Mike Will Made-It (Miley Cyrus, Kelly Rowland) e un testo che lascia poco all’immaginazione (My body is your party baby/nobody is invited but you baby). Sophomore è un’altra interessante uptempo che però viene quasi oscurata da Keep On Lookin’, una banger r’n’b-hip hop, in cui dopo un’introduzione jamaicana, il beat si fa oscuro e il messaggio contro tutti gli haters è chiaro: I would tell you haters to f-ck off, but I’m still such a lady/ Hate to say that ‘I told ya,’ now you see I ain’t playing/ I’m on another level, you should come get like me/ Can’t no one do it better, is that so hard to believe?. Read My Lips è un frizzante numerino pop alla Janet Jackson, prodotto da Rodney “Darkchild” Jerkins, mentre la collaborazione d’amore Where You Go con Future è stanca e trita, e segue la scia di un’altro brutto duetto di quest’ultimo, Loveeee Song della nemica Rihanna. Super Turnt Up è la migliore della tracklist: midtempo grintosa e aggressiva nel beat, con quei continui cambi (le atmosfere mi ricordano l’ottima Like A Surgeon o Ciara To The Stage) e un rap impeccabile. DUI è una slow jam sexy in cui l’arrangiamento vocale sospirato è perfetto e se Ciara si concludesse all’ottava traccia non ci sarebbe nulla da recriminare. Purtroppo l’artista decide, forse perché spinta dal terrore di un altro flop, di lambire i territori di un elettro pop, che è distante dalle sue corde e per nulla originale: Livin’ It Up (di nuovo con la Minaj) è scontata e cestinabile e l’orecchiabile Overdose non è nulla di che. Peccato che la bonus track Boy Outta Here, roboante pezzone dirty south con il featuring di Rick Ross, non ce l’abbia fatta ad entrare nella track list definitiva.
Label: Epic
Anno: 2013
Track list
01 – I’m Out (Feat. Nicki Minaj)
02 – Sophomore
03 – Body Party
04 – Keep On Lookin’
05 – Read My Lips
06 – Where You Go (Feat. Future)
07 – Super Turnt Up (Feat. Ciara)
08 – DUI
09 – Livin’ It Up (Feat. Nicki Minaj)
10 – Overdose
11 – Body Party (Feat. Future & B.o.B) (Remix)
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