Se le festività natalizie non fanno per voi e ne avete abbastanza di questa melensa cordialità di facciata senza alcuna sostanza reale, ecco un disco che fa per voi. I junkfood vi presentano un album da cui scaturiscono tutti i vostri temuti fantasmi di stagione, pronti ad inseguirvi ovunque vi nascondiate per non rispondere agli auguri ed alle cene di routine. The cold summer of the dead (traduzione dell’ultimo verso della poesia Novembre di Giovanni Pascoli) è un lavoro massiccio e granitico, difficilmente scalfibile: lascia poco spazio all’interpretazione ma molto all’ascolto, poiché presenta numerose sfaccettature sonore che possono stuzzicare i vostri sensi ormai intorpiditi dall’ingordigia di stagione. Se Days are numbered non riesce a svegliarvi con i suoi ritmi balcanici e zigani, adeguatamente disseminati sotto l’albero, On Canvas invece evoca inizialmente ambientazioni post-rock che ben si amalgamano alla struttura sonora dei junkfood. Sulla tela prendono forma e colore tutte le inquietudini della band, che con l’incedere assumono una struttura orchestrale di notevole intensità emotiva. La registrazione in presa diretta esalta la padronanza strumentale del gruppo ed i 6 minuti di The quiet sparkle creano apocalittiche e liriche ambientazioni cinematografiche. La natura puramente strumentale del disco può risultare ostica da digerire ai più, ma se non si è troppo distratti dall’abbondanza di alcolici sulla tavola Below the belt vi regalerà interessanti cadeaux noise e cambi di tempo che faranno scuotere il vostro bell’albero di natale (attenzione alla coda, è da stella cometa).
Label: Trovarobato/Bline Proteus
Anno: 2013
Tracklist:
1. In
2. Days are numbered
3. The maze
4. On Canvas
5. The quiet sparkle
6. As one
7. Below the belt
8. In circles
Commenti Recenti