Il cantautore sardo Gabriele Deriu è sicuramente allergico alle contaminazioni di un certo passato, la sua – intesa come arte – è una continua sequenza poetica che si attorciglia a corpose volute pre-sinth o sinth-punk, quelle poetiche tecnologiche e melodiche che sfruttano la modernità senza abusarne, seguono i tracciati laceranti dell’epica intima per vomitarli poi, in una incessante trama personale che colpisce, centra. Oltre il muro è il nuovo lavoro dell’artista, quattro brani che hanno in dote uno spettro sonoro ampio, in cui confluiscono alterni elementi stilistici, un “situazionismo” musicale che ruota intorno al colore scuro, una ammaliante pop sintetico solido e sognante, senza tanti arzigogoli strutturali, solo quelle sfumature a freddo che risultano gradevoli per un pubblico che ama le non allineazioni ai clichè o alle tiritere seriali. Quattro brani che si presentano da soli, non hanno bisogno di decerebrasi in effetti smontabili di insani e grumosi colpi Ebm, ma una semplice e stilosa poesia electro che si evolve, annida e riesplode nelle fisionomie passionevoli alla Tiziano Ferro in Verso la fine, tra i rumori notturni e in vocoder in Carcasse, si allunga come le ombre di una serata malinconica in Ancora tutto uguale o si va a perdere in arie plastificate e volumetrie emozionali dentro le stanze della titletrack. Un lavoro che accentua la splendida ossessione di questo artista che suggestiona e sfodera – in ogni suo ritorno – quell’anima in pena incollata a piccole perle tutte da ascoltare avidamente, con la furia del gusto.
Label: Autoproduzione
Anno: 2013
Genere: Cantautorato Elettronico
Tracklist:
1. Verso la fine (feat. EN?GMA)
2. Carcasse
3. Ancora tutto uguale
4. Oltre il muro
2 comments
giorgio oddo
28 dicembre 2013 a 11:36 (UTC 1)
gabriele è un vero artista poeta che incanta per tutto ciò che crea e che gli esce solo dal cuore e dal suo bisogno di vita vera
Gabriele Deriu
28 dicembre 2013 a 13:41 (UTC 1)
Grazie, commosso…